Ci sono mille idee sul mercato del sociale. proprio così il mercato del sociale. anche questa sembra essere una contraddizione, ma anche il sociale a volte sfiora la logica del mercato, a volte ci sguazza dentro, a volte cerca di starsene alla larga e, per finire a volte propone un’idea di mercato diversa. Eppure le idee non mancano, le proposte ci sono. Prendo in mano per motivi che non sempre capisco, una serie di titoli di bandi, quante idee e per di più devono essere tutte innovative. Parlo con altri di mille progetti che nascono da una buona fantasia e da una lettura del presente attenta. Sul mercato delle idee il materiale non manca. Come utilizzare tutte queste idee? Che cosa ne facciamo del mercato delle idee? Possiamo farne la saga del mio progetto che vale più del tuo, del mio progetto che ha più senso del tuo. Possiamo anche farne la saga dell’abbuffata di idee, rischiando di fare indigestione e di riempire fogli e fogli. Possiamo mettere tutte le idee nel cassetto e tirarle fuori una alla volta. Quante cose possiamo fare con le tante idee!! Quanto traffico di idee! Io immagino un’altra cosa. Ho il mente il mercato, quello del mio paese, quello che quando ero piccolo mi portava mia madre. Più che un commercio era uno scambio. Facevi due parola con l’amica che non vedevi mai, passavi per i vari banchetti e guardavi tutto. L’ambulante ti spiegava e tu giravi li in mezzo a questo mercato che era un grande scambi di tutto. Alla fine se andava bene ci si fermava alla bancarella della patatine e te ne veniva a casa con un pacchetto pieno di patatine arrosto. Un mercato di paese, un mercato che sapeva di continue interconnessioni tra tutto quello che stava dentro quello spazio. Non un mercato di idee, ma uno scambio di idee, non il mercato del consumo del centro commerciale, ma un mercato dove potevi non consumare, ma prendere quello che serviva. Immagino il mercato delle idee proprio così. Come un mercato di paese dove ci si scambiano idee, dove si regalano e si acquistano idee essenziale, idee che in qualche modo sono utili per tutti. Un mercato delle idee dove si impara ad apprezzare gli scopi degli altri: cultura, arte, sport, clima, educazione. Forse fare comunità significa anche mettere insieme un mosaico di esperienze che stanno in quel grande mercato delle idee. Oggi si chiama co-progettazione, io che sono più semplice, insisto su quell’ immagine del mercato del mio paese pieno di colori e di odori diversi dove si mescolavano idee, parole, conti e acquisti. Il mercato delle idee non per consumare idee, ma per incontrare le idee degli altri.