San -francesco d’ Assisi – Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Commento
Non riesco a pensare a questo santo, che è anche patrono d’Italia, in primo luogo come a colui che è il santo della povertà, di colui che parla con gli animali e ama il creato. Se è solo questa la visione che abbiamo di Francesco è un po’ piccola, misera. Mi sembra invece che dobbiamo partire da un altro punto di vista che può ricomporre a unità tutto il resto. Il punto di partenza è la sua conversione che passa attraverso due incontri che lo hanno trasformato. Il primo incontro è quello con la parola di Dio, il vangelo che lui leggeva e viveva alla lettera. Se il vangelo chiedeva di andare scalzi lui andava scalzo. Il secondo incontro è quello con il crocefisso nella chiesa di San Damiano. Lui ha cercato in tutta la sua vita la conformazione al Cristo crocefisso. Si è così conformato a Lui che alla fine della sua vita ha ricevuto in dono le stigmate come segno di comunione intima con il Signore Gesù. Pienamente conformato a Gesù crocefisso. Tutto il resto nasce da qui. La povertà, la vita fraterna, l’essere pienamente riconciliato con il creato, il perdono, il desiderio di pace. Tutto nasce da quell’incontro con la parola e con il crocefisso. Imitare questo santo non vuol dire diventare amanti della povertà e della natura, ma innamorati della parola e della croce.
Preghiamo
Preghiamo per l’italia.
Innamorarsi della Parola e della croce, è sapersi figli amati dal Padre, tra i beni effimeri della terra, un bene perenne ESSERE FIGLI, crea in me silenzio Signore, perché la tua Parola, mi aiuti a vivere con il cuore gustando l’essere figli amati e quindi sostenuti, dalle mani del Padre, lo chiedo per l’Italia in particolare per i giovani.
Santo Francesco, uomo di Dio vissuto in pienezza e nutrito dalla Parola di Gesù, dalla sua vita, prega per noi e per questa nostra terra a te affidata. Insegnaci ad amare il Signore in silenzio e concretamente, mettendo ciò che abbiamo a disposizione dei più bisognosi e accogliendo ogni croce. Insegnaci l’amore per il creato e l’armonia che hai conosciuto. Aiutaci a conquistare pace interiore e profondità.
Così sia….