martedì 4 giugno

di | 3 Giugno 2024

Mc. 9,42-50

42 «E chiunque avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, meglio sarebbe per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino e fosse gettato in mare. 43 Se la tua mano ti fa cadere in peccato, tagliala; meglio è per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andartene nella geenna, nel fuoco inestinguibile, 44 [dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne]. 45 Se il tuo piede ti fa cadere in peccato, taglialo; meglio è per te entrare zoppo nella vita, che avere due piedi ed essere gettato nella geenna, 46 [dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne]. 47 Se l’occhio tuo ti fa cadere in peccato, cavalo; meglio è per te entrare con un occhio solo nel regno di Dio, che avere due occhi ed essere gettato nella geenna, 48 dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne. 49 Poiché ognuno sarà salato con il fuoco. 50 Il sale è buono; ma se il sale diventa insipido, con che gli darete sapore? Abbiate del sale in voi stessi e state in pace gli uni con gli altri».

Commento

I piccoli descritti in questo brano sono tutti coloro che vogliono essere discepoli del Signore. Coloro che cercano di amare il Signore con un atto di amore il più possibile puro e autentico. Allora lo scandalo è di tutti coloro, credenti e non credenti che con i loro comportamenti in apparenza perfetti sono invece di impedimento alla fede e alla sequela di Gesù. Chi fa inciampare in apparenza fa tutto bene, è bravo, ma in realtà con i suoi comportamenti impedisce la fede di un altro. Gesù arriva a dire che non c’è peggior atto che essere di impedimento alla fede e alla vita di una persona, soprattutto per tutti coloro che vogliono credere con un atto vero e autentico. La fede è ciò che vale di più nella vita e se uno ti incita a perderla questo è un male, un peccato molto grave. Facendo questa premessa si può capire il discorso sugli arti. Se mi accorgo che sono di inciampo ad un altro, meglio perdere un bene minore che perdere il bene maggiore che è la fede. Mi vengono in mente tutti i partigiani o i perseguitati che hanno subito torture pur di non venire meno ad una scelta di libertà. Se vogliamo l’anima deve rimanere ferma e integra nell’atto di fede, non può perdere il sapore dell’amore di Dio.

Preghiamo

Preghiamo per i malati

Un pensiero su “martedì 4 giugno

  1. Elena

    Credo sia un brano dei più duri del Vangelo. Tuttavia, andando in profondità, si parla di coerenza, di adesione, di esempio, di responsabilità… Tutte cose necessarie per seguire il Cristo. Cosa non facile, peraltro, perché le scivolate ci sono, l’autoreferenzialità è presente, la fuga da impegni seri è dietro l’angolo, la scelta della via più veloce, più conveniente, più bella è assolutamente invitante! E la nostra fragilità è evidente…
    Aiutaci ogni giorno, Signore, con la Tua presenza viva e vigile e tienici per mano, ricordandoci che il Tuo amore è per sempre e che possiamo essere sale, pace e luce in Te.

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