Martedì 4 gennaio ’22 – Gen. 1,24-31
4Dio disse: “La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie”. E così avvenne. 25Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”.
E Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
28Dio li benedisse e Dio disse loro:
“Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra”.
29Dio disse: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. 30A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde”. E così avvenne. 31Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Commento
È la seconda parte del racconto-mito della creazione. Poi avremo un secondo racconto di creazione. Noi dentro questi racconti cerchiamo sempre di scorgere una trama, una logica. Siamo un po’ fatti così noi. E la trama deve in qualche modo corrispondere ad un dato di realtà. La bibbia non funziona così. Forse il dato di realtà lo troviamo in altro che non è immediatamente disponibile dalla trama. Così per esempio questa considerazione della creazione dell’uomo e della donna, ha messo in movimento tutta una serie di questioni ancora oggi aperte che sono quelle della diversità tra maschio e femmina. E se fosse altro il problema? Il tutto parte da quel non è bene che l’uomo sia solo. Quest’uomo solo non è cosa buona, anzi forse è male. Abbiamo detto più volte traducendo queste frasi: aiuto, aiuto che ti corrisponde, che ti sta di fronte. Ma in ebraico c’è in‐contro. Qualcuno che ti viene in‐contro. Nell’avere qualcuno che ti viene incontro c’è sempre un’opposizione perché devi fare i conti con l’altro. È bello ma c’è anche un contro da mettere in conto. Mentre canta e riconosce l’alterità, la creatura umana per accoglierla la deve trasformare in se stesso. Questo per me è il vero problema. Non è il maschio o la femmina, ma tutto quello che è diverso e che ti viene in-contro. Il vero tema non è la diversità sessuale, ma la relazione di due che si incontrano e vedremo anche che si scontrano. vedete che la trama letta non in maniera superficiale riserva delle belle sorpese?
Preghiamo
Preghiamo per Giovanni.
La creazione in sé è quella che mi porta di più ad inncontrare il Signore dopo la sua Parola chiedo che in quel mistero che porta in sé mi aiuti in veri incontri con fratelli e sorelle che vivono accanto e di allargare gli orizzonti del mio cuore al mondo, unità alla preghiera per Giovanni e per mio fratello Giuseppe nel suo compleanno grazie alla vita.
Dio ha pensato che l’essere umano non debba essere solo, Dio è socievole, ama le relazioni, ama ogni diversità, ogni specificità, ci ha creati così. Perché noi ci facciamo tanti problemi nell’accogliere ogni diversità ed ogni specificità? Perché abbiamo sempre bisogno di competere, di affermare un diritto superiore, di affermare noi stessi sopra gli altri? Non credo che Dio volesse vederci prevalere, quanto piuttosto incontrarci, conoscerci, ascoltarci e forse anche comprenderci un po’…
Prego per Giovanni, per Giuseppe, per coloro che chiedono una preghiera.