Matteo 5,1-11
Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
“Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
7Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
9Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.
Commento
Vediamo come Gesù è come inseguito da una folla che lo cerca per tanti motivi. È una folla stanca, persa, disperata, a volte piena di orgoglio come lo sono i farisei. Indubbiamente l’uomo Gesù ha un suo seguito. Come può un uomo che ha deciso di condividere in tutto la sua vita con l’umanità rimanere insensibile a tutto questo? È chiaro che Gesù non può rimanere indifferente. E allora sale sul monte da dove può vedere tutta quella folla e può farsi ascoltare. Qui non si tratta di esporre una dottrina, un’ideologia, si tratta di trovare parole che offrono consolazione e speranza per il futuro. In queste parole delle beatitudini Gesù propone la sua via della felicità. È una via ben diversa da quella proposta fino a quelle parole di Gesù, è una via diversa rispetto alle parole dei nostri giorni. I beati sono i poveri, chi ha fame, chi subisce ingiustizia, chi è mite e non violento. Cose che fanno paura solo a sentirle, perché il mondo sembra andare per un’altra direzione. In realtà le beatitudini ci aprono al senso vero della vita: cioè quel senso che dice che Gesù è accanto là dove c’è la sofferenza umana, Gesù c’è e si prende cura di chi opera per la pace. il senso è che non siamo mai soli. Gesù stesso è l’uomo che ha vissuto queste parole, queste beatitudini e chiede a noi suoi discepoli di seguirlo su questa via.
Preghiamo Preghiamo per tutti i malati
Beato chi, come Gesù, attraversa una vita difficile e cerca, e forse anche opera, nel suo piccolo, una salvezza da ciò che è male, sofferenza, povertà, ingiustizia, sopraffazione e violenza. Il Signore è in tutto questo e non lascia solo nessun uomo. È consolante, dà speranza, dà un senso all’attraversamento di ogni calvario.
A noi questo insegnamento e questa speranza. Prego per gli ammalati e per chi soffre nello spirito.