Ger 50,29-34
29 Convocate contro Babilonia gli arcieri, quanti tendono l’arco. Accampatevi intorno ad essa in modo che nessuno scampi. Ripagatela secondo le sue opere, fate a lei quanto ha fatto agli altri, perché è stata arrogante con il Signore, con il Santo di Israele. 30 Perciò cadranno i suoi giovani nelle sue piazze e tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno”. Parola del Signore. 31 “Eccomi a te, o arrogante, oracolo del Signore degli eserciti poiché è giunto il tuo giorno, il tempo del tuo castigo. 32 Vacillerà l’arrogante e cadrà, nessuno la rialzerà. Io darò alle fiamme le sue città, esse divoreranno tutti i suoi dintorni. 33 Dice il Signore degli eserciti: Oppressi sono i figli di Israele e i figli di Giuda tutti insieme; tutti i loro deportatori li trattengono e rifiutano di lasciarli andare. 34 Ma il loro vendicatore è forte, Signore degli eserciti è il suo nome. Egli sosterrà efficacemente la loro causa, per rendere tranquilla la terra e sconvolgere gli abitanti di Babilonia.
Commento
Il testo è come diviso in due parti. Una legata ancora al giudizio sulle nazioni, in particolare al giudizio su Babilonia. L’altra parte sono parole di conforto e di speranza per il popolo di Israele. Il giudizio è detto su Babilonia, ma tutto è detto non per la sua distruzione, ma nella speranza della sua conversione così che possa convertirsi alla via della verità e della pace. Questo è molto importante: non tutte le vie sono buone. E non sarebbe vera misericordia quella che non annunciasse la via della salvezza ma consegnasse ciascuno a se stesso. Babilonia, come ogni “peccatore”, è un ingannato e uno schiavo, che deve essere liberato e condotto verso la pienezza della vita. La severità delle parole verso Babilonia sono dunque dette per Babilonia, per la sua salvezza e la sua pace. E poi c’è la seconda parte del testo che è un’esortazione per il popolo di Israele. A loro viene detto che, contrariamente a quanto ora devono subire, saranno liberati e salvati. Il giudizio delle nazioni è quindi consolazione dei piccoli e degli oppressi, e loro speranza. E’ invito a fidarsi delle vie di Dio. E’ avvertimento a vigilare per essere pronti ad accogliere dal Signore la sua parola e la sua opera di salvezza. Insomma il fine della storia per Dio non è condannare, catalogare, distruggere, ma salvare, costruire, passando per una via di conversione.
Preghiamo
Preghiamo per Roberto Alessio.
In questi giorni non riesco a fermarmi per la meditazione, ma con tutto il cuore sono unita a voi tutti sotto la forza della Parola. Don Sandro sei migliorato un poco in salute?
“Egli sosterrà efficacemente la loro causa per rendere tranquilla la terra e sconvolgere gli abitanti di Babilonia”.
Il fine è la pace, è la tranquillità. Il Signore promette un futuro possibile, ma a volte è difficile credere al dopo. Preghiamo perché chi è provato dalla fatica non perda la speranza dell’arrivare ad un fine buono. Il Signore, da sempre sconvolge i nostri pensieri, davvero troppo piccoli per la Sua creatività. Unisco la mia alla preghiera comune e di ciascuno.