martedì 18 giugno

di | 17 Giugno 2024

Mc. 11,15-19

15 Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe 16 e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio. 17 Ed insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto:
La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le genti
?
Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!».
18 L’udirono i sommi sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutto il popolo era ammirato del suo insegnamento. 19 Quando venne la sera uscirono dalla città.

Commento

La parola che diventa sterile e che non è più dolce come chi la studia sotto la pianta di un fico è ben rappresentata da questo episodio della cacciata dei mercanti nel tempio. Diciamo subito che non Gesù ha cacciato tutti i mercanti, che durante le feste di Pasqua erano presenti a migliaia. Riteniamo opportuno pensare che subito dopo tutto è ripreso come prima. E allora che significato può avere questo gesto di Gesù? Diciamo che questa del tempio è la questione ultima che decide la condanna di Gesù. Infatti non si poteva mettere in questione l’industria economica del tempio. Il tempio di Gerusalemme, come tutti i tempi antichi era luogo di sacrifici animali, ma per fare questo serviva tutta una forma di commercio che garantiva il sacrificio stesso. Una forma di scambio tra economia e sacrifico, tra idolatria e religiosità. Il gesto di Gesù è un gesto che dice che la religione non può essere mescolata con l’economia. O meglio Gesù dichiara che la vera economia non è quella dello scambio tra soldi e riti del tempio, ma di un’economia che rende giustizia al povero. In questo senso il tempio era diventato una spelonca di ladri, perché aveva creato le condizioni non per una economia di comunione e di fraternità, ma di scambio con l’unico scopo di un profitto tra  chi gestiva l’economia del tempio e chi usava il tempio semplicemente per i sacrifici. Questo Gesù non lo poteva accettare, ma questa è anche la sua condanna.

Preghiamo

Preghiamo per chi è ammalato

2 pensieri su “martedì 18 giugno

  1. sr Alida

    Economia : che scorda il povero non può essere economia, aiutaci Signore, aiuta la nostra società a non travisare, le cose più importanti per il bene comune. Per chi è malato e per la pace preghiamo.

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  2. Elena

    Quanto, anche i nostri luoghi di culto sono diventati spelonche di ladri, luoghi di mercato… Gesù la sa lunga sull’animo umano. E questo leggere attraverso le menti ed i cuori è sicuramente pericoloso, soprattutto per chi vive di speculazioni economiche. Che il nostro sguardo rimanga a ciò che è vivo,essenziale, vero ed importante in ogni luogo, in ogni circostanza, in ogni credo. Che rimanga su ciò che è importante agli occhi di Dio.

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