1 Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell’Asia e nella Bitinia, eletti.
Commento
Ieri non riuscivo a far funzionare internet e poi ero troppo stanco e me ne sono andato a letto.. avevo detto che lasciavamo per un attimo i salmi e passavamo alla lettura di un altro testo. Ho scelto la prima lettera di Pietro. Essa è una delle 7 lettere dette apostoliche, perché attribuite agli apostoli. Ecco una breve introduzione. È scritta per i cristiani del Ponto, della Galazia, della Cappadocia, dell’Asia e della Bitinia. Quindi per cristiani che provengono sia dal paganesimo che dal giudaismo. Attribuita a Pietro quando si trovava a Roma è scritta attorna agli anni 65 d. C. Essa nasce molto probabilmente nella comunità di Roma. La chiesa di Roma, già essa perseguitata, sente la necessità di essere vicina a queste comunità dell’Asia anch’esse perseguitate. È la vicinanza di chi conosce la sofferenza, quindi si chiamano sorelle, ne esprimono i medesimi valori, la stessa idealità e la stessa appartenenza al Signore Gesù. La 1 Pt. pare riferirsi anche a qualcosa d’altro, forse ancora più delicato: le comunità cristiane alla fine del primo secolo d.C. dovevano affrontare la crisi della scomparsa della generazione degli apostoli, quella che aveva mediato di persona il legame con Gesù Cristo e, di conseguenza, col primo fiorire della forma della vita cristiana. La reazione a tale crisi si configurava probabilmente come un indurimento della forma istituzionale, forse anche con il rischio di comportamenti autoritari da parte di coloro che presiedevano le stesse comunità cristiane. Partendo da questi dati la lettera vuole ricomporre il senso autentico della comunità cristiana che non è fatta per il comando ma per il servizio, nel solco del vangelo e degli apostoli.
Preghiamo
Ieri abbiamo ricordato don Roberto che ci ha lasciato da un mese
Grazie agli apostoli che con le loro lettere ci hanno trasmesso la vita e l’esperienza di vita di Gesù e della chiesa dei primi tempi. Grazie a coloro che ancora oggi accompagnano il nostro camino di fede. Una preghiera per DON Sandro e i suoi collaboratori e amici. Possano essere una lettera vivente che costruisce comunione.
Ieri sera, all’Agro, nella casa di don Roberto, nel suo giardino, perché davvero eravamo in tanti, si è riunita una bella comunità. Amici vecchi e nuovi, pensieri ed esperienze di lunga data o appena sbocciate intorno a lui,che, pur non essendo fisicamente con noi, era molto con noi, in noi tutti. Si è celebrata la messa, si è sentita forte la comunità di persone, che pur nello smarrimento dell’assenza, hanno scelto di continuare vivere secondo alcuni insegnamenti di don Roberto. Penso che le comunità cristiane che si sono riunite nel passato e che si riuniscono oggi intorno e attraverso legami d’amore che ci parlano del Signore, siano molto belle e anche forti, pur nella loro fragilità. Perché dove non arriviamo noi, arriva Lui a tenerci per mano, a farci superare le paure del futuro, a darci speranza e a restituire un senso più alto anche alla vita di chi non c’è più. Una preghiera per tutte le comunità cristiane, per don Roberto, nell’amore pieno del Padre, per tutti i suoi amici….
Non c’era più la generazione di coloro che avevano mediato di persona il legame con Gesù …Mediare di persona e non per sentito dire ,ma perchè se ne fa esperienza dell’amore del Signore …Una preghiera riconoscente per don Sandro e i suoi amici perchè continuino a sperimentare l’amore del Signore, sull’esempio di don Roberto,per manifestarlo nel loro concreto vivere.