martedì 11 settembre

di | 10 Settembre 2024

Rom. 8,18-25

18 Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. 19 La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; 20 essa infatti è stata sottomessa alla caducità – non per suo volere, ma per volere di colui che l’ha sottomessa – e nutre la speranza 21 di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. 22 Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; 23 essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. 24 Poiché nella speranza noi siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe ancora sperarlo? 25 Ma se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.

Commento

I veri figli di Dio, secondo san Paolo, sono coloro che partecipano della stessa vita di Gesù. qui il testo aggiunge un particolare: coloro che partecipano delle stesse sofferenze di Gesù Cristo. Come Gesù ha donato la sua vita per noi, così noi siamo chiamati alla medesima obbedienza, alla medesima vita: donare la vita a favore di…di più ancora: le sofferenze del tempo presente non sono paragonabili alla gioia futura. Gesù ha condiviso fino in fondo la nostra condizione umana, si è fatto nostro fratello per condividere anche la nostra condizione di precarietà, si è fato compassione, ha donato la vita per donarci la vita. Nella misura in cui anche noi accettiamo la fatica e la sofferenza che non è solo via crucis, ma via amoris, la via che ci permette di amare, viviamo di una speranza certa, la speranza di  vedere la pienezza della nostra vita e la pienezza di tutto il creato. La vita forse va presa anche nel suo doloroso travaglio che permette di arrivare alla rinascita, così come la creazione geme per rinascere a vita nuova.

Preghiamo

Preghiamo per madre terra così troppo devastata.

2 pensieri su “martedì 11 settembre

  1. Elena

    Sembra che tutto il creato aneli a vita nuova….
    Una preghiera per chi viene colpito da calamità naturali e perché tutti, in modo più responsabile, ci occupiamo di Madre Terra.

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  2. sr Alida Pirola

    Sembra così che terra e umanità abbia necessità e voglia di nuova vita. Per madre terra così devastata preghiamo.

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