lunedì 5 agosto

di | 4 Agosto 2024

Rom. 1,18-23

18 L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia; 19 poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; 20 infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, 21 perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio, né lo hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d’intelligenza si è ottenebrato. 22 Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, 23 e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

Commento

il genere letterario che Paolo utilizza, mediato dalla cultura del tempo non è di facile approccio ma il contenuto è grandioso. È una descrizione tetra e cupa di una condizione che si è venuta a creare nel momento in cui gli uomini non hanno creduto alla parola di grazia. Gli ebrei potevano arrivare a questa parola di grazia attraverso la bibbia e non lo hanno fatto, hanno preferito la legge. I pagani potevano arrivare alla grazia attraverso la bellezza ed invece hanno preferito le opere del male. E così tutti alla fine si sono persi in un mondo di malvagità. La descrizione può essere brutale, ma il ragionamento è chiaro: gli uomini che vivono sotto lo stesso cielo di ogni tempo e di ogni condizione hanno la possibilità di conoscere la grazia e l’amore di Dio, ma non sempre riescono a fare questo passaggio. Anche la questione iniziale circa l’ira di Dio è da leggere non tanto come un’ira che è agita da Dio contro l’uomo, ma come uno sguardo che Dio ha sul mondo e ne vede tutto il male e non ne rimane indifferente e nel cuore di Dio nasce questo sentimento d’ira che non viene agito, ma che si trasformerà in grazia, nella speranza che l’uomo possa accogliere questa grazia. Dio soffre per il male che regna nell’umanità, ma non arriva mai a condannare l’umanità, salva sempre attraverso un atto di grazia e di amore.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

2 pensieri su “lunedì 5 agosto

  1. Elena

    Molti gli spunti di riflessione nella parola odierna. Penso alle opportunità di bene, dal conoscere e vivere il bene al fare il bene. Ognuno ne conosce la portata e la bellezza ma “il cuore privo di intelligenza” ha scelto e sceglie altre vie, preferisce sentieri oscuri e malevoli. In questo una grande responsabilità personale, davanti a Dio e agli uomini. E poi, l’atteggiarsi a sapienti e onniscienti diventando schiavi di diverse idolatrie. Forse un pensiero anche sul nostro modo di vivere e sulle moderne idolatrie non fa male.
    Prego con voi per la pace.

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  2. sr Alida Pirola

    Lo sguardo d’amore del Signore è addolorato… Sull’umanita ‘ mi sembra di sentire l’ eco addolorato di papa Francesco nel suo accordato grido per la pace che sembra inascoltato come le preghiere per la pace. Ma il Signore sa e vede e mai disperare, però quante vittime… Continuiamo a pregare per la pace.

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