lunedì 4 luglio

Gv. 9,35-41

Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: “Tu, credi nel Figlio dell’uomo?”. ³⁶Egli rispose: “E chi è, Signore, perché io creda in lui?”. ³⁷Gli disse Gesù: “Lo hai visto: è colui che parla con te”. ³⁸Ed egli disse: “Credo, Signore!”. E si prostrò dinanzi a lui. ³⁹Gesù allora disse: “È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi”. ⁴⁰Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: “Siamo ciechi anche noi?”. ⁴¹Gesù rispose loro: “Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane”.

Commento

Alla fine di questo lungo confronto il cieco guarito e Gesù si ritrovano uno di fronte all’altro. L’incontro produce il riconoscimento di Gesù come messia e salvatore. Interessante come Gesù si pone di fronte al cieco: lo hai visto. il dono grande che Gesù fa al cieco non è solo la vista, ma la fede. Ora il cieco può vedere e credere in Gesù. L’uomo risanato risponde con una piena adesione di fede espressa con le parole e un gesto carico di significato. Il verbo si prostrò qui utilizzato è sempre in Giovanni di forte significato ed indica l’adorazione dovuto a Dio. La fede di quest’uomo raggiunge la piena maturità. E questa maturità di fede comporta la giusta adorazione nei confronti di Dio. Rimane la questione del rapporto con i giudei. essi sono coloro che credono di vedere ben chiaro nella vita, in realtà sono coloro che non vedono affatto. Vedono solo quello che vogliono vedere. Il giudizio (che si voleva operare su Gesù) si ritorce contro di essi, che sono intenzionalmente rimasti nelle tenebre, nonostante il dono di luce offerto da Gesù con questo segno. Dei giudei si sottolinea la presunzione di vedere, l’autosufficienza di chi pensa di avere da se l’illuminazione.

Preghiamo

Preghiamo perché il Signore ci conceda un po’ di acqua.