Gb. 12,16-25
16]Da lui viene potenza e sagacia,
a lui appartiene l’ingannato e l’ingannatore.
[17]Rende stolti i consiglieri della terra,
priva i giudici di senno;
[18]scioglie la cintura dei re
e cinge i loro fianchi d’una corda.
[19]Fa andare scalzi i sacerdoti
e rovescia i potenti.
[20]Toglie la favella ai più veraci
e priva del senno i vegliardi.
[21]Sui nobili spande il disprezzo
e allenta la cintura ai forti.
[22]Strappa dalle tenebre i segreti
e porta alla luce le cose oscure.
[23]Fa grandi i popoli e li lascia perire,
estende le nazioni e le abbandona.
[24]Toglie il senno ai capi del paese
e li fa vagare per solitudini senza strade,
[25]vanno a tastoni per le tenebre, senza luce,
e barcollano come ubriachi.
Commento
Concludiamo questa prima parte delle parole di Giobbe in risposta agli amici con una breve considerazione sul modo con cui Giobbe si pone di fronte al dolore e alla giustizia di Dio. noi Stiamo vivendo una profonda incapacità di domande grandi. Ci stiamo abituando velocemente ai dialoghi dei talk show, e così abbiamo dimenticato che siamo diventati grandi chiedendo mille «perché» ai nostri genitori, e che diventiamo bene adulti e vecchi se siamo capaci di tornare ai grandi «perché» dei bambini. Giobbe ci insegna che non dobbiamo cercare subito le risposte, ma imparare a fare domande grandi, a chiederci perché. Questo è il dato che emerge. E questo perché, queste grandi domande ricevano senso se invocano la creazione, l’uomo e la donna e Dio stesso. Cioè se l’uomo non cerca da navigatore solitario la risposta al perché, la risposta alle grandi domande. Giobbe ha il grande merito di aiutarci a pensare a queste grandi domande. Non amo molto quel tipo di predicazione che infonde certezze, amo invece l’uomo che scruta la vita come Giobbe, amo chi cerca tra le fenditure della creazione e del creato le risposte ai suoi perché, amo l’uomo che si pone in relazione con l’altro, che cerca il suo sguardo, che cerca la sua amicizia e in questa ricerca condivisa trova risposte. Amo Giobbe perché è tutto questo.
Preghiamo
Preghiamo per Maria
” Non sono Pilato”. Questo il titolo di una lettera aperta di 5 preti di Bergamo inviata a Bergamosantalessandro online. Mi pare sia l’interpretazione concreta e attuale del libro di Giobbe riguardo al momento politico che stiamo vivendo in Italia e non solo. Se riuscite a leggerlo penso sia opportunità per riflettere.
Grazie per i vostri commenti alla lettura di oggi. Domanda aperta e ricerca di risposte tra le pieghe della vita e nell’intima relazione con Dio Creatore e Signore della vita stessa. Possiamo anche noi ricercare e trovare risposte ai nostri grandi perché alla maniera di Giobbe e non per massimi sistemi e massime interpretazioni.
Grazie anche da me per i commenti e i suggerimenti, “imparare a fare domande grandi “senza aspettarsi risposte ,ma provare a cercarle nel nostro stesso vivere ; oggi nel ritiro che per questo anno ho deciso di fare da sola riprendendo appunti che ho lasciato da parte ,un frammento diceva che Gesù non risolve problemi e domande ,ma li pone su un piano superiore ….Sapere tanti perchè spesso confonde .Ci guidi il Signore nel suo disegno su ciascuno ,ci infonda fiducia in quello che prepara per noi .Mi unisco alle vostre preghiere e per Maria .