lunedì 26 agosto

Rom. 5,12-14

12 Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. 13 Fino alla legge infatti c’era peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la legge, 14 la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.

Commento

Per comprendere il senso di questi versetti e dei prossimi dobbiamo premettere due cose. il genere letterario con cui Paolo scrive assume il tono di una discussione teologica, cioè non siamo immediatamente in una parola di carattere esperienziale, ma argomentativa; Paolo vuole dimostrare la sua tesi. La seconda premessa riguarda il fatto che siamo nella logica del confronto: da una parte Adamo, dall’altra Gesù. è chiaro che questo confronto non è un confronto alla pari, ma è sbilanciato dalla parte di Gesù, è a favore di Gesù. in questo confronto tra Adamo e Gesù  si dice che mentre uno, Adamo con la sua disobbedienza ha portato il male nel mondo. L’altro, Gesù con il dono della sua vita ha portato la salvezza e la misericordia. Il peccato di Adamo è stato quello di voler conoscere tutto, di sentirsi padrone di tutto, di essere in qualche modo autosufficiente. Quello che Gesù ha fatto è stato di riportare l’umanità non dentro un percorso di onnipotenza, ma di misericordia che arriva da Dio Padre. Per Paolo Adamo e Cristo sono la grande polarità e insieme il grande parallelismo della vicenda umana: storia di perdizione e storia di salvezza.

Preghiamo

Preghiamo per la pace in medio Oriente