lunedì 20 novembre

di | 19 Novembre 2023

Matteo 28,1-10

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. 2Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. 3Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. 4Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L’angelo disse alle donne: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. 6Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. 7Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto”. 8Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. 9Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: “Salute a voi!”. Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. 10Allora Gesù disse loro: “Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno”.

Commento

Siamo ormai alla conclusione del nostro lungo cammino in compagnia del vangelo di Matteo. La croce sembrava la fine di tutto. Tutto era sigillato, tutto era chiuso, finito. Ma la storia del vangelo di Matteo, come di tutti i vangeli, non finisce con la morte, si apre allo spazio della vita e della speranza. E sono le donne che sono testimoni e annunciatrici della resurrezione. Ormai è passato il sabato, i giorni cattivi degli uomini sono finiti, si apre il giorno nuovo, il primo giorno della settimana. Mentre gli uomini se ne stanno chiusi nel cenacolo per paura dei Giudei, le donne corrono al sepolcro per fare visita a Gesù. E qui incontrano il vangelo della resurrezione: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. 6Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; è la prima pasqua cristiana, ne seguiranno altre, ogni anno fino ai nostri giorni. E l’annuncio della vita vola, arriva in ogni angolo della terra. non è più tempo di indugiare. È il tempo della fretta perché dobbiamo andare a dire, a gridare che il Signore è risorto e se lui è risorto, la vita può ancora sperare.

Preghiamo

Preghiamo perché possiamo continuare a sperare ogni giorno.

Un pensiero su “lunedì 20 novembre

  1. sr Alida

    Grazie Signore per la tua risurrezione, fa che vinciamo i sepolcri che a volte sono dentro di noi. Aiutaci a scoprire le piccole o grandi risurrezioni che poni sul nostro cammino, date dalla forza del tuo amore. Risorge da uno sguardo negativo, dai giudizi o pregiudizi….. Preghiamo per continuare a sperare sempre al di là delle apparenze.

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