Matteo 26,6-13
6 Mentre Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone il lebbroso, 7 gli si avvicinò una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre egli stava a tavola. 8 I discepoli, vedendo ciò, si sdegnarono e dissero: «Perché questo spreco? 9 Si poteva venderlo per molto denaro e darlo ai poveri!». 10 Ma Gesù se ne accorse e disse loro: «Perché infastidite questa donna? Ella ha compiuto un’azione buona verso di me. 11 I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me. 12 Versando questo profumo sul mio corpo, lei lo ha fatto in vista della mia sepoltura. 13 In verità io vi dico: dovunque sarà annunciato questo Vangelo, nel mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche ciò che ella ha fatto».
Commento
Nel vangelo di Matteo si avvicinano sempre più i giorni della passione. Questo gesto è un segno tutto particolare. Sappiamo come Gesù affronterà questa sua passione in solitudine, abbandonato dalla maggior parte degli amici. Allora il gesto che questa donna compie è come un segno di vicinanza, di cura nei confronti del signore. Il gesto di questa donna sarà ricordato “dovunque sarà annunciato questo Vangelo”. Mi sembra che l’episodio voglia porre sulla solitaria vicenda della Pasqua di Gesù, un segno di partecipazione, quasi il mistero di un’umanità povera e ferita che si unisce, accompagna e onora con le sue sofferenze il cammino di Gesù verso la Croce, e la sua morte d’amore. Un’invisibile comunità dei poveri, dei piccoli, degli ultimi…che gli è accanto e lo ama. Questo mette in evidenza il limite dello sdegno dei discepoli, che danno un’interpretazione esclusivamente monetaria all’amore per i poveri, mentre il gesto della donna verso Gesù, rivelato in quel momento come il “Povero”, fa scaturire l’amore per i poveri dalla comunione d’amore con Colui che si è fatto povero per noi fino alla Croce. Il Vangelo predicato nel mondo intero custodirà preziosamente l’annuncio di questo incontro d’amore dal quale trarre tutta la carità verso i più piccoli dei fratelli del Signore.
Preghiamo
Preghiamo per tutti coloro che assistono i poveri e i malati.
Perché questo spreco? E’ una domanda che si ripete anche oggi in varie situazioni: perché tanto lusso nelle chiese? Perché sprecare una vita diventando prete o suora’?. Perché lasciare la propria terra per andare in missione? Spreco. Si è uno spreco che si può fare quando si è innamorati. Ringrazio Dio per tutti coloro che si sprecano per servire e amare.
L’Amore come spreco… Dabvero chi riconosce ed ama, ” spreca” tempo, denaro, cure, delicatezza, risorse e la vita stessa dentro a questo amore. Senza rimpianto alcuno…. Allora è bello ed è giusto farlo in questo modo…. sapendo quanto è grande ed importante ai nostri occhi e per.il nostro intero essere questo Amore…
Preghiamo per chi si “spreca” per amore….
Guardando questo gesto della donna ,condivido i preziosi commenti ,penso che non son mai abbastanza delicata ,nei gesti di cura a me concessi ,ogni giorno. Richiede vicinanza
e cura non superficiale ,ma di cuore innamorato ..che semplice e umile così come è si dedica senza calcoli…L’amore e la cura non son mai sprecati …Fà o Signore che il mio sguardo sia rivolto al come Tu dai la vita per noi .Mi unisco alla preghiera per quanti dedicano la vita ai poveri e malati .