lunedì 1 luglio

di | 30 Giugno 2024

Mc. 13,1-4

1 Mentre egli usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che edifici!» 2 Gesù gli disse: «Vedi questi grandi edifici? Non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata».
3 Poi, mentre era seduto sul monte degli Ulivi di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea gli domandarono in disparte: 4 «Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno del tempo in cui tutte queste cose staranno per compiersi?»

Commento

Il tempo della passione di Gesù, i suoi giorni di passione sono quasi tutti dentro il tempio, come a significare che quel tempio di pietra, splendore e orgoglio di Israele stava per finire e stava per nascere un nuovo tempio, non fatto da mani di uomini. Non si è certi che il testo di Marco è stato scritto dopo il 70 D. C. durante la guerra giudaica e la distruzione di Gerusalemme, ma si può supporre che la comunità di Marco ha visto questa distruzione e allora queste parole di Gesù sono la conferma di quanto i cristiani stavano sperimentando. È chiaro che per i cristiani di quel tempo perseguitati, sapere che con la distruzione di Gerusalemme era come finita un’epoca e se ne apriva un’altra segnata dalla presenza di Gesù Cristo poteva avere un senso di una speranza per il futuro. Al di là di questa questione credo che qui Gesù si pone sulla stessa linea dei profeti, soprattutto Isaia e Geremia, che contestavano il culto del tempio di Gerusalemme fatto di sacrifici. Gesù propone una visione dove il tempio è la sua stessa persona che muore in croce. Una visione dove non c’è più bisogno di sacrifici, ma di dono.

Preghiamo

Preghiamo per Giorgia

2 pensieri su “lunedì 1 luglio

  1. sr Alida

    Il tempio la chiesa fatti di pietra che pure sono aiuto all’incontro con il Signore, non bastano. Ognuno primo Gesù ha un tempio interiore il cuore, il nostro è da rigenerare spesso, questo unito al suo da speranza, ci accoglie sempre come fratelli e sorelle, figli e figlie dello stesso Padre. Per continuare il cammino della vita come dono. Non è né facile né scontato. Per Giorgia e per noi, tutti i cristiani, preghiamo.

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