Lo avevo anticipato ieri. Ho trovato interessanti alcune lettere scritte da giovani che hanno abbandonato o che gestiscono con fatica il loro rapporto con la chiesa. Queste lettere sono state scritte in occasione del sinodo mondiale della chiesa e sono pubblicate su avvenire. Mi sembra uno sguardo significativo e utile per tutti noi sulla chiesa e sul mondo. Verranno pubblicate di volta in volta quando saranno pubblicate anche sul giornale. può essere interessante commentare queste lettere. Le lettere verranno pubblicate a pezzetti per non rendere troppo lungo il pensiero del Giorno. Ecco un pezzo della prima lettera dal titolo la chiesa e noi una promessa non mantenuta.
Le attese delle nuove generazioni verso la Chiesa, la delusione che spinge a lasciare. Ma c’è un affetto che rimane Cari Padri sinodali, oggi ha inizio il Sinodo. C’è da chiedersi quanti tra i giovani che in questi giorni stanno vivendo le prime settimane di scuola o di università se ne accorgeranno. E ancor meno se ne accorgeranno quelli che sono alle prese con il lavoro – quello che c’è e quello che non c’è – o con i vari problemi e interrogativi della vita. Vivono, viviamo, in un altro mondo. La maggior parte dei nostri amici pensa che la Chiesa sia vecchia: vecchio il suo linguaggio, il suo stile nelle relazioni, la sua visione della vita. Non pensiate che questo sia disprezzo: è il nostro modo di voler bene alla Chiesa, da cui molti di noi si sono allontanati quasi per un amore tradito.
La maggior parte della nostra generazione ha frequentato oratorio e parrocchia; sono stati anni belli nei quali abbiamo apprezzato uno stare con gli amici sereno e leggero, fatto salvo il peso di quell’ora di catechismo o di Messa domenicale, in cui alla spensieratezza dello stare insieme si sostituiva la noia di un’esperienza che non ci toccava. Siamo riconoscenti per quegli anni, che oggi ci appaiono però una promessa non mantenuta. Quando siamo cresciuti non siete più riusciti a parlare con noi, ad ascoltare le nostre domande, ad accogliere le nostre inquietudini. Vi è bastato accompagnarci ai primi sacramenti? Non avete pensato che il più doveva ancora venire? Ci avete lasciati soli ad affrontare una vita con cui i vostri insegnamenti non riuscivano ad entrare in dialogo. Sappiamo che voi avreste voluto che noi continuassimo a frequentare la comunità cristiana, ma ci eravate diventati estranei. Il vostro modo di pensare la vita era quello dei nostri nonni!
Condivisibile il contenuto della lettera.
A proposito della Chiesa vecchia nel suo linguaggio e nella sua visione della vita, è esattamente ciò che mi dice un mio ex alunno,che peraltro ha già quasi 40 anni, quando ogni tanto ci vediamo.
Perplessa!