Il secondo sguardo è quello del papà Giuseppe. Caro Gesù Bambino nel vangelo si dice che tuo papà era un uomo giusto. Bisogna capirci bene. Era giusto perché quando ha dovuto decidere che cosa fare della sua vita non ha pensato solo a se stesso, ma ha pensato a tua madre, sua moglie, a te e magari anche al mondo attorno a te. Non si è fermato a dire io, ma ha usato la parola noi. Quante volte, fermandoci solo al mio, abbiamo distrutto la vita. sono 102 i femminicidi quest’anno in Italia. Visto che sto parlando di Giuseppe eccole alcune parole di un papà che mi è sembrato giusto: Come può accadere tutto questo? Come è potuto accadere a Giulia? Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione. Mi rivolgo per primo agli uomini, perché noi per primi dovremmo dimostrare di essere agenti di cambiamento contro la violenza di genere. Gino papà di Chiara.
Auguri perché possiamo essere giusti come Giuseppe e come tanti papà. Giusti perché non guardiamo al mio ma al noi.
Grazie don, guardare al noi e non al mio è un aspetto grande dell ‘essere giusti. Giuseppe uomo ordinario quanto ha saputo essere straordinario, nel quotidiano,nel custodire Gesù è Maria.