le sorti di quel seme

Messo a fuoco che io non sono il seme, che io non sono il seminatore, ma sono semplicemente il terreno che accoglie il seme, possiamo fare un piccolo ragionamento circa le sorti di questo seme che può far germogliare e crescere la vita spirituale. La sorte di ogni seme è legata al terreno che lo accoglie e alla cura che si presta non tanto al seme, quanto al terreno. La sorte di quel  seme della parola seminata nel mio cuore è largamente legata al mio cuore che è il terreno che accoglie il seme e insieme è legata alla cura che presto al mio cuore. Il seme della parola può seccare rapidamente nel mio cuore, oppure può soffocare, oppure germogliare e poi lentamente morire. La vita spirituale può soffocare, seccare, oppure germogliare e morire lentamente se non vi è una cura attenta del cuore che accoglie la parola. Insomma: Seme della parola, cuore e vita spirituale sono strettamente legati tra di loro. Se il seme della parola cade in un terreno, in cuore generoso, carico di attenzione, di fedeltà e di cura, un cuore di qualità esso può produrre una bella vita spirituale. Se ci pensiamo bene, noi per fare in modo che la vita spirituale possa crescere e diventare bella non dobbiamo fare altro che prenderci cura del nostro cuore che è il terreno in cui viene seminata la parola. Questa faccenda della cura e dell’attenzione al nostro cuore non è una cosa banale e scontata, ma è la questione determinante. Infatti, il seme della parola e la vita spirituale generata dalla parola affronta tutta una serie di vicende, di resistenze, di esperienze che non sempre favoriscono lo svilupparsi del seme. Riconoscere quali sono le resistenze alla crescita del seme della parola e di conseguenza della crescita della vita spirituale è una delle prime e fondamentali questioni da comprendere per non far morire la vita spirituale.