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di | 24 Giugno 2024

Parlo con alcune persone e l’argomento che sempre emerge è quello della preghiera. Alla fine, uno che in genere legge alcuni di questi pensieri mi dice, ma perché non scrivi qualcosa proprio su questo. Diciamo che ho esitato fino ad oggi per una serie di motivi che cerco di descrivere qui. Non sono un esperto di preghiera anche se frequento la preghiera. Questo lo posso dire. Alla mia maniera, un po’ come sempre disordinato, sono un frequentatore del tempo della preghiera. Forse per spiegare questa faccenda della mia frequentazione con la preghiera vanno bene queste parole di Erri De Luca: “Dell’ebraismo condivido il viaggio, non l’arrivo. Non in terra promessa, la mia residenza è in margine all’accampamento. Non mi accosto all’altare, alle preghiere. La porzione di manna è garantita da letture in ebraico, aperte innanzi al giorno. Condivido l’alba con chi sta zitto e ascolta. A sera la mia tenda è appena fuori dal recinto… Scegliessi un dove e un come di nascita, ribadirei gli stessi: al Sinai da straniero. Mio titolo di viaggio è seguire in disparte… Rimango volentieri nel deserto.”  viaggio dentrola preghiera. Ne rimango ai margini dell’accampamento della preghiera; la frequento da straniero la mattina e la sera con assiduità. Non sono in grado di scrivere un trattato sulla preghiera. E non lo scriverò. Scriverò di me e del mio rapporto ai margine dell’accampamento della preghiera. C’era un secondo motivo che mi ha fatto dubitare dello scrivere della mia preghiera. Sono tanti gli amici che frequento e che leggono questi pensieri che dicono di non essere credenti. E allora mi sembrava una mancanza di rispetto nei loro confronti parlare di questa faccenda della mia preghiera. Ma alla fine so che gli amici sono molto rispettosi e porteranno pazienza. E per finire non volevo scrivere di questo perché la ritengo vicenda personale non raccontabile. Ed invece eccomi a raccontare di questa impegnativa, strana e meravigliosa cosa che è la mia preghiera. Spero di non stancare troppo, spero di rimanere ai margine dell’accampamento dei grandi della preghiera, magari balbettando qualche piccola parola. È la mia preghiera quella che vi racconterò.  

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