« Non abbiamo odiato i poveri, abbiamo solo dormito. Ma quando ci siamo svegliati era troppo tardi: i poveri erano partiti senza di noi ….. sarà il Cristo a rimediare alla nostra inettitudine. È Lui che ha posto nel cuore dei poveri la sete della giustizia”. (Esperienze Pastorali, 1958). Questo pensiero è stato scritto da don Lorenzo Milani nel 1958. Ritengo che anche di questo tempi siamo in ritardo e i poveri se ne andranno via con la loro sete di giustizia nel cuore. Abbiamo dormito. E forse oggi tanti li stanno odiando questi poveri. Abbiamo inventato internet, la globalizzazione, l’auto elettrica, ed oggi l’intelligenza artificiale. E un’altra infinità di cose eccezionali. Qui non abbiamo dormito, qui siamo stati sveglissimi. E nell’essere così svegli abbiamo prosciugato madre terra e prosciugando madre terra abbiamo prosciugato la vita degli uomini e dei poveri. Nella pace invece abbiamo dormito, ci siamo assopiti in un clamoroso silenzio. Chi ha provato di questi tempi ad essere sveglio nel proclamare e vivere la pace lo hanno dichiarato rivoluzionario, sovvertitore dell’ordine pubblico. In questi giorni se usi la parola Palestina sei subito associato al male assoluto. Si, credo che abbiamo dormito e adesso che la storia ci costringe a svegliarci più che altro per paura e non sappiamo che cosa dire e pensare. Ma il tempo è scaduto per ricordarci dei poveri e degli scarti, per ricordarci della drammatica storia che coinvolge chi abita in un kibbuz e chi abita in una striscia di terra. Siamo super svegli nel promulgare leggi per inviare pacchetti di armi (adesso si chiamano così). Se non sbaglio siamo al 6 pacchetto per l’ucraina e al primo per Israele. Condanno tutte le morti di tutte le stragi, di tutti i luoghi. Condanno tutte le violenze, da qualsiasi luogo provengano. E papa Francesco pensando ai giovani ha scritto così: «Voi siete l’ultima generazione che ci può salvare, non esagero». Svegliamoci e riprendiamo in mano la pace insieme con i giovani.