Diciamo che esiste anche una preghiera grata, una preghiera carica di riconoscenza. Se riesco ad invocare Dio, se riesco a lanciare il mio grido a Lui; ancora, se riesco a riconoscere che lui è la salvezza della mia vita, allora forse posso passare al gesto della riconoscenza, alla parola grata. È chiaro che se sono preso solo dalla mia paura e dalle mie ferite, non potrò arrivare al gesto della riconoscenza, alla parola grata. Forse in questa riflessione si può andare oltre, si può pensare che chi riesce a riconoscere Gesù come la salvezza, come colui che guarisce, allora capisce anche che la parola grata non è un obbligo: mi sento obbligato a dirti grazie. Se con un atto di fede sento dentro me la salvezza operata da Dio, allora la gratitudine, nasce spontanea, non è obbligo doveroso. Chi si incontra con questa salvezza sperimenta nella preghiera una leggerezza speciale, quella liberata dall’obbligo di riconoscenza, perché quel frutto speciale che porta il nome di grazie, che nasce dall’incontro con il Signore che salva è al di fuori di ogni registro di obbligo, dovere e impegno, succede e basta, tutto è davvero solo grazia. La gratitudine e la riconoscenza nella preghiera nasce come grazia, non come obbligo. In generale noi attribuiamo a noi stessi la capacità di farcela nella vita. quasi un’autoliberazione, che è frutto di un lungo cammino personale che mi dice che posso farcela, che da solo posso auto guarirmi. Ci sono altri percorsi di salvezza che passano attraverso la consapevolezza che nel momento in cui sembriamo non farcela più arriva come un dono di grazia che è altro al di fuori di me. la preghiera può essere il cammino attraverso cui si raggiunge la consapevolezza che nel momento in cui sembra tutto impossibile arriva una mano, visibile o invisibile, che dall’altra parte delle nostre fatiche costruisce un ponte che ci fa entrare nella salvezza. Qui non parliamo più di autoliberazione, ma di liberazione che arriva da altro come dono e grazia. A questo punto non rimane che la gratitudine e la grazia che riconoscenza piena