gratitudine

Sicuramente per me non è un tempo facile. Tante sono le questioni aperte, le prospettive che si aprono, i sogni che sono dietro l’angolo, non voglio dire che si realizzano, ma che sembrano assumere una forma. Non è un tempo facile perché si cambia ancora. Il vescovo l’ultima volta che mi ha visto mi ha chiesto: ma adesso cambia ancora?  anzi ho sbagliato a scrivere:  fra quanto tempo cambierai ancora? La mia risposta è stata di questo tipo: lei mi conosce, sono fatto così, mi porto dietro questa mia ricerca continua, spero che la forma che voglio dare alla mia vita, questa rimanga per sempre, magari cambieranno i modi, ma la scelta di fondo quella no. Eppure dentro questa mia fatica riconosco che devo essere grato, devo essere pieno di gratitudine. A  Dio prima di tutto. Grazie a te che sei Padre buono, Tu che orienti la mia vita, che mi sostieni come su ali d’aquila, che mi conduci a pascoli di erba fresca. Grazie a te padre buono che sostieni la mia fragilità, che sorridi delle mie stoltezze e che non mi giudichi mai. Grazie a don Roberto che in questi mesi mi ha guardato dal cielo, ha sorriso e mi ha incitato a continuare, magari con quella sua espressione carica di tenerezza e che mi diceva sempre: bambo. Grazie a tutti gli amici che hanno portato con me questa fatica immane. E tra questi ci sono anche le varie parrocchie che ho incontrato.  Sono certo:  con loro non mi sento un prete solo, mi sento un prete dentro una buona compagnia, una compagnia che mi sostiene, che mi sgrida, che mi vuol bene, che mi sorregge e ogni tanto mi offre una birra e mi dice vieni a cena da noi. e io, appena riesco accetto volentieri. Quante cene  a cui dovrei andare per dire grazie a tutti! Forse ci vuole un anno intero per fare il giro di tutti. Grazie a mia madre che in questi mesi ho trascurato, ma che sono sicuro che, se anche se non riesce a portarmi nella mente per la sua malattia, mi porta nel cuore. grazie alla chiesa con cui ho dialogato, discusso e che alla fine anche se in maniera privata e non ufficiale ha accolto la mia richiesta. Grazie a questo pezzo di terra che si chiama Rosciano, perché mi ha fatto voler bene al creato, ai piccoli, ai poveri. E, senza nessuna pretesa di orgoglio, un piccolo grazie anche a me stesso perché di questi tempi sono riuscito a rimanere in piedi con tutto il caos che c’era nella testa, grazie perché  sono riuscito  a rimanere a galla ed è stato bello,  affascinante e pericoloso. Sarò anche un casinista, ma se ci penso, alla fine, non solo galleggio  ma nuoto abbastanza bene in quel mare che è il caos della mia vita. E finisco questo pensiero di gratitudine con due righe del grande Dietrich Bonhoeffer scritte il 19 dicembre 1944. “Da forze buone, miracolosamente accolti qualunque cosa accada, attendiamo confidenti. Dio è con noi alla sera e al mattino e stanne certa, in ogni nuovo giorno.