
Ger. 48,-37-47
37 Infatti tutte le teste sono rasate,
tutte le barbe sono tagliate,
su tutte le mani ci sono incisioni,
e sacchi sui fianchi.
38 Su tutti i tetti di Moab e nelle sue piazze,
dappertutto, è lamento;
poiché io ho frantumato Moab, come un vaso considerato di nessun valore»,
dice il SIGNORE.
39 «Com’è stato infranto! Urlate!
Come Moab ha voltato vergognosamente le spalle!
Come Moab è diventato lo scherno e lo spavento
di tutti quelli che gli stanno intorno!»
40 Infatti così parla il SIGNORE:
«Ecco, il nemico fende l’aria come l’aquila,
spiega le sue ali verso Moab.
41 Cheriot è presa,
le fortezze sono occupate;
il cuore dei prodi di Moab, in quel giorno,
è come il cuore d’una donna in doglie di parto.
42 Moab sarà distrutto, non sarà più popolo,
perché si è innalzato contro il SIGNORE.
43 Spavento, fossa, laccio
ti sovrastano, o abitante di Moab!»,
dice il SIGNORE.
44 «Chi fugge davanti allo spavento, cade nella fossa;
chi risale dalla fossa, rimane preso al laccio;
perché io faccio venire su di lui, su Moab,
l’anno in cui dovrà render conto», dice il SIGNORE.
45 «All’ombra di Chesbon i fuggiaschi si fermano, spossati;
ma un fuoco esce da Chesbon,
una fiamma di mezzo a Sicon,
che divora le tempie di Moab,
la cima del capo dei figli del tumulto.
46 Guai a te, Moab!
Il popolo di Chemos è perduto!
poiché i tuoi figli sono portati via in schiavitù,
e le tue figlie in esilio.
47 Ma io farò tornare Moab dalla deportazione negli ultimi giorni»,
dice il SIGNORE.
Fin qui il giudizio su Moab.
Commento
Il Messaggio contro la città di Moab si conclude con una parola di speranza. Scrive così Geremia: Ma io farò tornare Moab dalla deportazione negli ultimi giorni», dice il SIGNORE. rimane sempre l’annuncio di un ritorno, di una fine della deportazione, della fine dell’esilio. Rimane una speranza. Ma quello che cerca Geremia è anche un’altra cosa: Geremia sogna una relazione con Dio e tra i popoli fatta non di certezze della legge, di assicurazioni dati dai sacrifici del tempio, ma di fiducia, in cui l’uomo impari finalmente a vivere pienamente, senza nulla che possa illudere di poter tenere Dio sotto controllo, ma fidandosi soltanto della sua promessa che ci sarebbe stato sempre. Semplicemente un rapporto di amore, di affidamento reciproco. Questo è quello che lentamente emerge dai capitoli di questa tragica vicenda, questo è quello che lentamente rimane tra le mani di Geremia come messaggio finale. E questa è la speranza che lascia anche a tutti noi. Dentro la tragedia di una storia vale la pena di fidarsi semplicemente di Dio, affidarsi a lui. Anche nel momento più tragico della storia Dio rimane fedele all’uomo, non lo abbandona mai.
Preghiamo
Preghiamo per Davide
Faro’ tornare… C’è sempre una speranza, una possibilità di affidarsi al Signore, un termine della fatica e del dolore questa è la speranza che lascia anche a tutti noi. Dentro la tragedia di una storia vale la pena di fidarsi semplicemente di Dio, affidarsi a lui. Anche nel momento più tragico della storia Dio rimane fedele all’uomo, non lo abbandona mai, per Davide preghiamo.