Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
«Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall’alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace».
Commento
Abbiamo visto ieri la portata e la forza di quel: Giovanni è il suo nome. Zaccaria ha obbedito- Questa volta, Zaccaria, non ha tentennato come al tempio, quando ha dubitato della nascita di suo figlio data la sua età avanzata. Per quel tentennamento, per quella sottile ironia di chi non riesce a fidarsi fino in fondo, Zaccaria è rimasto muto 9 mesi. Ora il bambino del prodigio è nato, e Zaccaria ha imparato la lezione, non esita, accondiscende al progetto di Dio. E la sua lingua si scioglie. Solo quando ci affidiamo al Signore con verità e passione possiamo dire le parole di Dio, cogliere, nella nostra vita, i riflessi della sua presenza. Nell’inno che il vangelo oggi ci propone e che la preghiera della chiesa ci invita a recitare ogni mattina, Zaccaria, benedice il Signore, lo loda, lo esalta. Ci siamo: pronti o meno, questa sera il Signore ancora chiederà accoglienza nelle nostre vite, chiederà di nascere in mezzo a noi, di fare del nostro cuore la sua mangiatoia. Col cuore gonfio di attesa o ingombro di dolore e di delusione, il Signore chiede ospitalità, per fare, ognuno di noi, esperienza di quanto egli possa colmare il nostro cuore e suscitare una salvezza potente. Ci siamo e quindi come Zaccaria possiamo cantare anche noi : Benedetto il Signore, Dio di Israele.
Preghiamo
Per tutti coloro che vivranno il Natale in un letto di sofferenza.
Zaccaria benedice Dio per aver visitato il suo popolo. Penso a quante visite ho ricevuto nella mia vita: in ognuna di essere c’è stato un po’ di LUI. Le condizioni in cui si sono realizzatele visite non sono state sempre le migliori, eppure il Signore non ha tardato a venire ugualmente, come ha fatto a Betlemme, nella stalla. L’Evangelii Gaudium dice che Maria ha saputo trasformare una stalla in un luogo di tenerezza. Che bello sapere che Dio, come Maria, anche in me, in noi, nelle persone con cui viviamo continua a trasformare stalle in luoghi di tenerezza. Prego affinché tutti ci si accorga del Natale, come evento di salvezza.
Che belle le vostre meditazioni !Gesu’ ,che nasce chiede di fare del nostro cuore una mangiatoia..Quante visite del Signore nella nostra vita ..Maria ha saputo trasformare una stalla un luogo di tenerezza.
In un luogo di tenerezza. Nel Benedictus come nel Magnificat,che a volte prego in modo superficiale ,mi piace sottolineare le azioni d’ amore del Signore:Ha visitato ha redento..ha suscitato ,ha concesso …si è ricordato…e così via ..sino a visitarci dall’alto come Sole ,che sorge e dirigere i nostri passi sulla via della pace…Per ogni volta cfhe vieni a visitarmi ,Signore ,Per le meraviglie che compi ,in ciascuno e nel mondo Grazie ! Preghiamo ,si, per chi soffre di + in questo Natale .Auguri a tutti e a ciascuno.
Quante volte ricorre in questi giorni la parola MISERICORDIA !!! Dio che ancora una volta ricorderemo, in questa notte come colui che ha rischiarato le tenebre , ci doni il suo perdono, affinché anche noi , a nostra volta saremo capaci di donare perdono e pace.
E’ bello che il Natale si celebri , almeno per noi, nei giorni più bui e che poi la luce lentamente prenderà il sopravento sulle tenebre.. che sia così anche la nostra vita.
Auguri a tutti i compagni di queste meditazioni, conosciuti o no, che il Signore ci doni giorni ricchi di felicità, pace, integrità, tranquillità, in sintesi AMORE !
E nel cuore del nulla, il prodigio, il Dio della vita e della luce è fra noi. Silenzio e parola, buio e luce, tenerezza e misericordia, amore e bellezza riempiano i nostri cuori nello stupore di questa notte che torna, diversa ogni anno, carica di attesa.
Buon Natale a tutti voi, cari amici noti o sconosciuti, presenti sempre nella preghiera e nella meditazione. Buon Natale a chi soffre e a chi si.occupa e si fa carico della sofferenza altrui. Un sorriso, Elena