1 Gv. 1,1-4
Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – 2la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. 4Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.
Commento
Terminata la lettura del Vangelo di Matteo iniziamo con le tre lettere di Giovanni. La tradizione attribuisce a Giovanni la scrittura del Vangelo, dell’apocalisse e delle tre lettere dette appunto di Giovanni. È molto probabile che non sono state scritte di sua mano, ma nate dentro il circolo dei suoi discepoli. Siamo attorno all’anno 100 d. c.. la comunità cristiana conosce il tema della divisione, la lettera a tal proposito parala di anticristi, e della persecuzione. Queste lettere hanno lo scopo di dare fiducia e speranza, ma anche di ribadire quale è la dottrina che può tenere unità la chiesa. In effetti la centralità della lettera è posta su Gesù il salvatore. Infatti l’inizio che dice quel che era da principio, quello che abbiamo udito e veduto è un riferimento chiaro a Gesù. Lui è il principio. E lui deve essere annunciato. Ci accorgeremo che quando l’autore della lettera parla di dottrina mette a fuoco non un dogma, ma una verità ben precisa: la verità dell’amore di Dio per l’uomo.
Preghiamo
Preghiamo per Patrizia
La nostra gioia è quella che non passa, quella che ci fa contemplare e pensare alla trinità, alla verità dell’amore di Dio per l’uomo. Come al principio , invece di fare guerre dovremmo tornare alle nostre origini, dove c’era cielo nuovo, terra nuova. Mi unisco alla preghiera per Patrizia e prego per mia zia Beatrice che il Signore ha appena chiamata a sé, per la sua famiglia.