Matteo 27, 50-56
Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, 52i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. 53Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. 54Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: “Davvero costui era Figlio di Dio!”. 55Vi erano là anche molte donne, che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra queste c’erano Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo.
Commento
Siamo all’atto finale della vita terrena di Gesù, il testo dice che di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. Ancora un grande grido e poi la consegna dell’ultimo respiro. Si tratta della consegna a Dio suo padre e a tutta l’umanità della sua vita. Sappiamo bene che questa consegna non è solo l’ultimo respiro di vita, ma qui è anche raffigurata l’effusione dello spirito santo, del soffio di vita. così nel momento in cui Gesù muore in croce, consegna la sua vita, il suo soffio di vita a tutta l’umanità. il velo del tempio si squarcia in due come a dire che da ora in avanti non c’è più niente di nascosto. Tutta la verità è rivelata e questa verità è l’amore di Dio che si svela nella morte in croce di suo figlio Gesù. Tutto viene sconvolto da quella morte e il centurione romano non può far altro che dire: veramente costui era figlio di Dio. Questa scena della morte di Gesù in croce introduce alla fede anche i pagani, perché questo amore di Dio è per tutti gli uomini di tutto il mondo.
Preghiamo
Preghiamo per tutti i malati.
È straziante eppure delicatissimo il momento in cui si torna al Padre. Chi ha assistito persone morenti fino alla fine ha visto lo spirito andarsene dallo sguardo e dal corpo. Personalmente ho fatto esperienze di questo dolore e di questo abbandono, ma anche di questo momento delicatissimo e prezioso che è la consegna dello spirito. C’è un qualcosa di talmente profondo e insondabile….
Penso all’amore che torna a fondersi con la fonte, alla vita spirituale che torna alla casa, dalla quale proviene. È un momento prezioso.
La consegna di Gesù al Padre è qualcosa che resta per sempre, un amore, dimostrato in terra , che continua a dare frutti per sempre. Preziosissimo! Una fusione con l’essenza del bene che vince ogni ostacolo, ogni resistenza, ogni dolore, ogni nostro male.
Ci sia dolce il consegnare il nostro spirito, quando sarà il tempo. Ci sia dato di fare parte dell’amore di Dio attraverso il Figlio, l’Amato.
Una preghiera per tutti gli ammalati e le persone morenti.
La prima cosa che penso dell’ultimo respiro di Gesù è la domanda :c’era bisogno di arrivare a tanto per riconoscerlo come Figlio di Dio, terremoto, morti che risorgono? La nostra fede che fede è se abbiam bisogno di segni?
È vero è momento delicato il passaggio come per Gesù di consegna al Padre… Purtroppo nei lutti di famiglia avuti non ho avuto modo di accompagnare, perché improvvisi, a dire il vero questo accompagnamento manca. E di altre persone in Rsa, più tanto non lo recuperi… Mi unisco alla preghiera per i malati, per i morenti e per chi li accompagna.