giovedì 11 gennaio

di | 10 Gennaio 2024

Ez. 6

1 La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini:
2 «Figlio d’uomo, volta la tua faccia verso i monti d’Israele,
profetizza contro di loro,
3 e di’: “O monti d’Israele,
ascoltate la parola del Signore, DIO!
Così parla il Signore, DIO,
ai monti e ai colli, ai burroni e alle valli:
Eccomi, io farò venire su di voi la spada
e distruggerò i vostri alti luoghi.
4 I vostri altari saranno devastati,
le vostre colonne solari saranno spezzate,
e farò cadere i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli.
5 Disseminerò i cadaveri dei figli d’Israele davanti ai loro idoli,
spargerò le vostre ossa attorno ai vostri altari.
6 Dovunque abitate, le città saranno rese desolate,
gli alti luoghi devastati,
affinché i vostri altari siano desolati e segno di colpa,
i vostri idoli siano infranti e scompaiano,
le vostre colonne solari siano spezzate
e tutte le vostre opere siano spazzate via.
7 I morti cadranno in mezzo a voi,
e voi conoscerete che io sono il SIGNORE.
8 Tuttavia, io vi lascerò un residuo;
poiché avrete alcuni scampati dalla spada in mezzo alle nazioni,
quando sarete dispersi in vari paesi.
9 I vostri superstiti si ricorderanno di me
fra i popoli dove saranno stati deportati,
poiché io spezzerò il loro cuore adultero che si è allontanato da me
e farò piangere i loro occhi che hanno commesso adulterio con i loro idoli;
avranno disgusto di loro stessi,
per i mali che hanno commessi
con tutte le loro abominazioni.
10 Conosceranno che io sono il SIGNORE,
e che non invano li ho minacciati
di far loro questo male.
11 Così parla il Signore, DIO:
“Batti le mani e i piedi, e di’: ‘Ahimè!’
a causa di tutte le scellerate abominazioni della casa d’Israele,
che cadrà di spada, di fame e di peste.
12 Chi sarà lontano morirà di peste;
chi sarà vicino cadrà di spada;
chi sarà rimasto e sarà assediato, perirà di fame;
io sfogherò così il mio furore su di loro.
13 Voi conoscerete che io sono il SIGNORE,
quando i loro morti saranno in mezzo ai loro idoli,
attorno ai loro altari,
sopra ogni alto colle, su tutte le vette dei monti,
sotto ogni albero verdeggiante, sotto ogni quercia dal folto fogliame,
là dove essi offrivano profumi d’odor soave
a tutti i loro idoli.
14 Io stenderò su di loro la mia mano
e renderò il paese più solitario e desolato
del deserto di Dibla,
dovunque essi abitano;
conosceranno che io sono il SIGNORE”».

Commento

Anche oggi abbiamo una serie di segni. visto che questi segni ritorneranno nel testo del profeta, oggi voglio fare una riflessione diversa. Certo in poche righe non si può spiegare tutta la questione. Dico così: ma è proprio Dio lancia queste invettive e questi castighi contro il popolo, oppure Ezechiele profeta fa diventare parola di Dio la sua parola? I profeti veri sono coloro che nell’onestà della loro parola annunciano la devastazione e la fine. Scrutano i tempi e riescono a vedere oltre: se questi sono i comportamenti degli uomini alla fine ci sarà solo devastazione. Il fatto è che mentre annunciano questa cosa loro stessi per primi provano il dolore per questa devastazione, loro stessi si pongono davanti a Dio e si interrogano: perché tutto questo? Il profeta che sta davanti a Dio nel silenzio e cerca in Dio dei segni, delle parole per comprendere il suo tempo; in questo silenzio sente e comprende una parola diversa che non è la semplice parola chiacchierata, il solito luogo comune.  Il profeta non è il brillante oratore che sa spiegare tutto, che ha risposte per tutto, è colui piuttosto che, come un balbuziente, raccoglie dal suo silenzio davanti a Dio parole che si evolvono, che cambiano, parole che alternano dolori e speranze, che dicono di una disfatta o di un resto che si salva. Non è tutta lineare la parola del profeta. Quando il profeta nel suo silenzio davanti a Dio percepisce una parola altra dalla sua allora la narra come parola di Dio. Il compito del profeta non è prima di tutto quello di parlare, ma di ascoltare bene Dio.

Preghiamo

Preghiamo per chi è ammalato

Un pensiero su “giovedì 11 gennaio

  1. sr Alida

    Ascoltare bene Dio, nelle sue mediazioni quotidiane non è facile, donaci Signore l’opportuno silenzio per stare accanto a chi è malato con cura e delicatezza.

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