frammenti di dolore

di | 20 Dicembre 2023

Ricordo di una volta che per errore avevo calpestato a piedi nudi un bottiglia di vetro tutta rotta. I pezzetti di vetro si erano conficcati nei piedi, faceva male e tanto e sanguinava anche! Ma più dolorosa fu l’operazione di togliere tutti pezzetti di vetro e più dolorosa fu la pazienza della guarigione. Ma alla fine i miei piedi sono tornati normali. A volte nel cuore si piantano pezzi di vetro di dolore. Sono le nostre storie, le storie che viviamo in relazione con l’altro o l’altra. sono le nostre solitudini. Quando si piantano questi pezzetti di vetro nel cuore che è il male che ingiustamente subiamo o il male che più o meno coscientemente abbiamo fatto, non c’è molto da fare. Difficile togliere questi pezzi di vetro che stanno nel cuore e mi tagliano la speranza dentro. Difficile anche trovare chi prende tra le mani questo cuore pieno di pezzi di vetro che fanno sanguinare e che conosce la ricetta per togliere tutti i pezzetti di vetro. Un amico? Un famigliare? Un prete? Uno psicologo? Nessuno può togliere questi pezzetti di dolore che fanno sanguinare il cuore. Mi rendo conto che la volta che mi sono riempito i piedi di pezzetti di vetro è stato semplice liberarsi di tutto questo male. Ma quando è il cuore che si riempie di pezzetti di vetro qui non c’è soluzione. Conosco solo una soluzione: un faccia a faccia con se stessi, un faccia a faccia serrato e sincero con il proprio cuore pieno di pezzetti di dolore che fanno un sacco di male. Nemmeno lo sguardo di chi ti vuole bene ti aiuta in questa operazione di togliere i pezzetti di dolore; solo io lo posso fare. E mi sa che questo è un tempo in cui i pezzetti di doloreper me sono tanti. Devo mettermi faccia a faccia con me se stesso in un colloquio serrato e sincero, ammettendo ogni errore, ogni fragilità che sono i miei frammenti di dolore piantati nel cuore. Non lasciatemi solo in questa dolorosa operazione!

Un pensiero su “frammenti di dolore

  1. Sabrina

    Non sei solo, fermamente credo che non siano mai soli, tu hai raccontato delle albe e dei tramonti, dello sbocciare di un seme e di quando le ferite che fanno male il tempo le farà passare, e di come Gesù segue i nostri passi e che se anche inciampiamo ci sarà sempre una mano ad alzarci, e io ci credo, ho fondato la mia rinascita su queste promesse e verità mescolate, e so benissimo che ovunque sarai non sarai mai solo a scavare nel profondo delle tue ferite…finché c’è un battito c’è una speranza di nuova vita, e anche tu non dimenticarti di tutti noi…non é facile essere una guida, un sacerdote a cui tutti chiedono delle risposte, ma le tue domande sono più importanti, ci fanno ricordare che siamo noi a dover metterci in cammino per cercare la risposta. Auguri Don per il tuo cammino, le tue ferite e tutto il buono che sicuramente ti aspetta nell’angolo in cui non hai ancora guardato.

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