esclusione

di | 23 Luglio 2024

Leggo un articolo e ci trovo una frase che è come un uragano. Un uragano a cui non voglio credere. Non posso pensare alla verità di questa affermazione. Riporto la frase tale e quale. Ci sono sempre state persone e comunità che in nome delle loro fraternità hanno scartato e umiliato donne e uomini che non rientravano in quella loro fraternità, che per chiamare alcuni fratelli hanno offeso e ucciso i non fratelli. Ecco dove sta la mia incredulità, quell’uragano che non voglio accettare: se uno dice fraternità, non può far nascere comunità esclusive, che non includono. Ho provato a far girare nella mia testa situazioni dove magari questa cosa può essere vere, soprattutto nell’ambito della chiesa e devo dire che questo uragano legato a questa frase è risultato vero: in nome della fraternità hanno scartato e umiliato uomini e donne. Sto pensando a tutta la fatica e contraddizione ultima riguardo al mondo lgbt. Li accogliamo, ma poi mettiamo sempre se e ma… e con prudenza e alla fine non li accogliamo pienamente se non entrano nel nostro schema di valori e di pensiero e di agire. O forse possiamo anche dire tutta la questione al femminile nella chiesa. Possono diventare diacono oppure no. Ma si dice diaconato al femminile, diaconesse? Lo stesso linguaggio non ci aiuta a creare fraternità universale. Lo stesso uso delle parole ci costringe a fare distinzioni che non creano fraternità. È proprio un uragano quello che si abbatte nella mia testa. E si che pensavo che tante questioni fossero ormai superate. Ci riuscirà a fare qualcosa di buono il sinodo della chiesa universale. Avendo letto l’instrumento laboris non credo che ci siano prospettive aperte. Mi sembra che le condizioni per cui tutti i fratelli non hanno sempre accolto e sostenuto tutti  fratelli e sorelle che non la pensavano come i veri fratelli è una verità abbastanza chiara e evidente. La dico in  questo modo: in nome di una verità teologica, morale, sociale a altro ancora c’è sempre un fratello o una sorella che non è pienamente fratello e sorella. Questo è l’uragano che mi gira per la testa oggi. E mi stupiscono tutte le parole che vanno in senso contrario rispetto ai fatti che poi ne vengono fuori: perché dire fratelli tutti se poi i fatti vanno per un’altra direzione?  Forse una cosa su cui dovremmo ragionare meglio non è solo la questione di una fraternità di pari, ma quanto queste distinzioni hanno creato vittime e ferite nelle persone. ma di questo ne parliamo ancora.

Un pensiero su “esclusione

  1. Claudia Curti

    Vedi l’Uomo e vedi Dio.
    Ogni uomo in quanto figlio di Dio è mio fratello e mia sorella. Aiutami a rendere queste parole Verità di vita.

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