domenica 17 novembre

di | 16 Novembre 2024

33 domenica T. Ordinario – Mc 13,24-32

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

Commento

Il vangelo e Gesù riconoscono che viviamo un tempo difficile. Il tema è come affrontare questo tempo difficile. Qui si parla di un figlio dell’uomo che deve venire. Si aspetta un liberatore dalla mano forte e forse lo stiamo aspettando anche oggi. Gesù si dichiara figlio dell’uomo che libera, ma non nella maniera forte che ci aspettiamo. Salva attraverso il dono di sé. Quando egli verrà, porterà un cambiamento radicale sia nella vita degli uomini che nella stessa creazione. A noi viene chiesto di non rimanere come inchiodati a tutto quanto di negativo esiste. A noi viene chiesto di credere che dopo l’inverno arriva  la primavera. Così è dell’esempio della pianta di fichi che Gesù utilizza. Essa attraversa l’inverno, resiste all’inverno e arriva all’estate. Alle porte di ogni giornata della nostra vita c’è il Signore che bussa, e oggi, nella domenica in cui la Chiesa fa memoria dei poveri, ricordiamo che alla nostra porta c’è sempre Gesù che è nella carne dell’affamato, dello straniero, del malato, del carcerato. Oggi in questa giornata del povero noi vogliamo essere segno di attenzione, di cura e di giustizia verso tutto i poveri. Noi credenti facciamo tutto questo a partire dalla parola di Dio che non passa mai.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i poveri.

Un pensiero su “domenica 17 novembre

  1. sr Alida

    Il cielo è la terra passeranno, le mie parole non passeranno.. Il Suo amore non passerà. Un bell’invito a vivere dell’essenziale, del bene che rimane, affetti, cuore… Relazioni positive, a rimanere svegli in ciò che la vita ci chiede per migliorare la vita di ciascuno accanto o più lontano, dando speranza cura e attenzione rispetto… Ascolto vero del pianto di chi per la società conta poco e conta molto per Dio. Per tutti i poveri preghiamo.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.