24 domenica T. Ordinario – Mc. 8, 15-37
Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: “La gente, chi dice che io sia?”. Ed essi gli risposero: “Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti”. Ed egli domandava loro: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Pietro gli rispose: “Tu sei il Cristo”. E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: “Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”. Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Commento
Con questo brano il vangelo di Marco entra come in un secondo tempo, una seconda parte. Il passaggio è segnato da quella affermazione di Pietro: tu sei il Cristo. Qui si tratta di capire bene che cosa è il Cristo, che cosa vuol dire questa affermazione. Nella testa e nella mentalità di Pietro voleva dire che era arrivato un messia salvatore che con tutta la sua potenza avrebbe liberato Israele. Nella mentalità e nella testa di Gesù questa parola aveva un altro significato tanto è vero che Gesù chiede a Pietro di stare dietro di Lui per imparare dal maestro. Vediamo che cosa aveva in mente Gesù e soprattutto come ha realizzato quanto aveva in mente. Gesù parla di un messia che è segnato dall’abbassamento, dal dono di sé fino alla croce. I due elementi che fanno capire questa concezione sono: perdere la vita, cioè mettere in gioco la vita sempre, senza mai trattenerla per se. E l’altro elemento è il prendere la croce, che non vuol dire andare a cercare una croce, ma significa capire come vivere la vita come pienezza di dono, perché Gesù ha interpretato così la sua passione: come pienezza di dono, come capacità di donare nella totalità della propria vita tutto se stesso. questo è il modo con cui Gesù intende essere Messia salvatore.
Preghiamo
Preghiamo per Massimo
Dono di sé, senza mai trattenere la vita per sé. Signore insegnaci nel quotidiano il dono della vita e a scoprire chi sei tu per noi. Per le intenzioni di oggi preghiamo. Y