dire la parola

mi chiedono di parlare della parola sacra in un incontro. La cosa mi risulta alquanto difficile per una serie di motivi. Se mi chiedevano di parlare di poveri o di giustizia mi risultava più semplice. Mi risulta difficile per una serie di motivi: perché è difficile raccontare di una faccenda che ha tutto il sapore di una cosa vissuta in modo personale, non io da solo, ma in modo intimo tra me e questa parola. Come raccontare di questo incontro con la parola sacra quando tutto è giocato sulle parole scritte in un testo che a volte entrano in collisione  con la mia mente e il mio cuore e altre volte invece narrano qualcosa di unico la mio stesso cuore? come si può narrare tutto questo senza avere la presunzione di narrare di qualcosa che è un po’ mio rischiando di passare per uno o bravo o strano? So anche un’altra cosa: posso semplicemente fare una buona lezione sulla parola e sono abbastanza certo che le parole non mi mancano, ma in questo modo non è più una testimonianza come mi è chiesta, ma una lezione. So bene che la testimonianza è cosa seria nella vita cristiana e proprio perché è seria non mi piace ridurre il tutto a semplice parola sprecata in una buona lezione. così intendo anche una predica, legata alla mia vita, legata alla vita del mondo. Leggo nella parola sacra due indicazioni utili. La prima arriva da un profeta, il profeta Geremia: Ahimé, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane». 7 Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane, ma va’ da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò. E poi dal vangelo: non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Ecco il modo cui annunciare e testimoniare la parola. Non preoccuparti se sei giovane o vecchio, ma ripeti le parole sacre che il Signore ha messo nel tuo cuore. non preoccuparti di che cosa dire, ma lasciati guidare dallo spirito di sapienza che è in te