Decido io di autorità perché è la mia responsabilità. Decido io come si fa l’orto. Mio nonno e anche don Roberto mi dicevano sempre: uno solo comanda nell’orto gli altri eseguono. Diciamo che la versione di don Roberto rispetto a quella di mio nonno era un po’ diversa: si ragiona insieme e poi uno segue i lavori. Partecipare è anche esercitare un’autorità. Si tratta di capire bene cosa vuol dire questo esercizio di autorità. Prendo sempre spunto dalla parola sacra che sul tema del partecipare segue una sua logica ben precisa. Se poi prendiamo le parole di Gesù sul tema dell’autorità queste sono ancora più chiare. Gesù dice così: “ha dato l’autorità ai suoi servi, a ciascuno la sua opera, e ha ordinato al portinaio di rimanere sveglio” l’autorità qui non è affidata a qualcuno, ma a tutti i suoi servi. Vale a dire che in maniera diversa tutti esercitiamo un’autorità. Questo è un tema importante perché troppe volte diamo in mano l’autorità solo a qualcuno e poi definiamo quel tipo solo capace di comandare. Tutti portiamo la nostra piccola grande autorità! E poi il Signore aggiunge un’altra cosa: a ciascuno la sua opera. L’autorità è un’opera, un fare qualcosa. È un compito da svolgere. L’autorità che richiama Gesù non è un ruolo, un titolo. Quante volte ho cercato nella vita il mio ruolo, il mio titolo e alla fine mi arenavo sul nulla. Oggi so che la mia autorità è l’opera che richiede di aiutare, favorire processi e cammini. L’autorità favorisce la partecipazione quando è in grado di costruire il bene di tutti, quando non decido io, ma mi assumo la responsabilità di decidere e di operare con altri. è chiaro che metto tutta la mia responsabilità, ma è una responsabilità che favorisce la crescita di tutti. Torno a ripeterlo. Ci può stare che in un orto uno dirige, ma deve favorire il fatto che tutti sono coinvolti in questa opera. Faccio solo un esempio. Si sta mettendo in atto la riforma della nostra democrazia, della nostra costituzione. Ho letto e studiato che quando fu scritta la nostra costituzione tutti, di tutte le idee e schieramenti erano presenti a tale stesura. Ognuno mise la sua opera per la scrittura della costituzione. Oggi mi pare che il grande cambiamento che si vuole realizzare è fatto da poche persone, non è un’azione corale, non è partecipazione.