cura

di | 28 Giugno 2024

La preghiera è come alcune delle cose che cerco di fare ogni giorno. la cura dell’orto, la cura di un dialogo con un amico, la cura di un momento di ascolto. Non parlo della cura di me stesso, perché alla fine io non sempre mi prendo cura di me stesso e infatti anche la preghiera ne risente subito. La  preghiera va curata giorno dopo giorno perché è come un’opera d’arte dove l’artista ogni giorno mette le pennellate giuste perché ogni giorno si allena a fare in modo che la sua opera d’arte possa diventare la migliore, anzi non la migliore, ma bella, senza la pretesa di essere la migliore. La preghiera è come un arrampicata in montagna, serve attenzione, serve forza, ma serve anche delicatezza. Erri De Luca descrivendo delle sue arrampicate dice così: la montagna non è da aggredire, ma da arrampicare con dolcezza, in silenzio. Ovviamente vado a memoria nelle citazione. Questo mi porta a dire che la preghiera non è l’arte di un eroe che fa gesti epici che verranno ricordati, ma è un uomo o una donna che con semplicità si attacca alla parete che è Dio e in silenzio e con delicatezza, risale la china della misericordia di Dio. Risale la china giorno dopo giorno fino a quando questa parete della misericordia non è più una parete, ma è parte di te. Certo l’unica caratteristica che conosco circa questo genere di arrampicata è che la preghiera ha bisogno di una cura quotidiana . Ognuno arrampica con lo stile che è consono al suo corpo, alla sua mente, al suo cuore, ma una volta trovato lo stile deve avere quella cura di affinare la tecnica. Io, per esempio, in questa arrampicata quotidiana che è la preghiera mi sento di definirmi come uno che usa la tecnica free solo, arrampicata solitaria in libera senza corda e senza sicurezze. Nella preghiera quotidiana io mi sento uno che arrampica in libera. Non ho molti schemi precostituiti, con tutti i rischi di volare in aria. Certo devo curare ogni giorno questo tipo di arrampicata, ma è bellissimo quando mi rendo conto che sto salendo verso il cielo dell’esteso spazio della misericordia di Dio. Non volo, cammino con calma, ma passo dopo passo assaporo la bellezza di essere libero. Quando curo con attenzione la mia preghiera mi sento libero, mi sento che posso arrivare in cima. Certo quando non mi prendo cura tutti i giorni di questa mia arrampicata in tecnica libera allora prendo paura, mi fermo e non so più che cosa fare. Rimango attaccato alla parete con tutte le mie paure. Ci Vuole tanta cura per pregare.

Un pensiero su “cura

  1. Claudia Curti

    Ma quanto è bella questa riflessione sulla preghiera.
    La preghiera è parlare con un amico è ascoltare attentamente.
    È fare una torta con infinita passione, donarsi agli altri per il bene Comune. La preghiera è tante cose tutte insieme e in mezzo a quei gesti intravedo il volto e il cuore di Dio. Grazie Don Sandro!!

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.