coraggio

Domanda del giorno su cui ho provato a ragionare con alcune persone, ma è la domanda su cui rifletto con frequenza. Si può dare credito all’altro? Lo si può fare sempre? Ci sono delle ferite provocate dall’altro che segnano irrimediabilmente dalla fine di un rapporto, che sono segno di una chiusura totale? Ferite per cui alla fine non riesco più a dar credito all’altro? Da prete mi verrebbe subito spontaneo pensare che a tutto si può porre rimedio, che si può rimediare a tutto. Anzi sempre in questa logica del si può rimediare a tutto, da buon prete invito tutti alla pace e alla fiducia reciproca. Al di là della questione di essere prete spero sempre che ci siano occasioni di ripartenza nella fiducia. Ma so che non è sempre così. E allora più che sperare che tutto si sistemi, più che predicare la fiducia ad ogni costo, preferisco mettere nelle mani di ciascuno questa grandiosa opportunità. Non è un lavarsene le mani, ma è un prendere atto che nemmeno la fede più certa mi può rimettere sempre in marcia verso l’altro. Prendo atto di questo, e ti chiedo di provarci, poi tutto è nelle tue mani. Non ti lascio solo, questo è sicuro, se  chiedi aiuto ci sono, e spero che tu possa chiedere aiuto, ma sei tu che devi camminare, darti da fare. Penso che ci vuole un sacco di coraggio per ricominciare una relazione che si è rotta, penso che ci vuole un immenso cuore per dire all’altro riproviamo. Penso che la fiducia ad ogni costo, quella che prova a rimarginare le ferite ha bisogno di un cuore forte, di un cuore ancorato alla vita e per chi ci crede, ancorato nel cuore di Dio. Si ci vuole coraggio e io lo dichiaro pubblicamente: non sempre ho questo coraggio del ricominciare, del dare fiducia sempre, forse perché il mio cuore non è ancorato in Dio e nella vita. C’è un ultimo piccolo pensiero che sento di scrivere di fronte a questo tema della fiducia sempre. Credo che chi si mette su questa strada fa un’esperienza unica: quella del rinunciare a qualcosa. Per incontrare l’altro rinuncio al mio mantello, alla mia certezza. Entro nel mondo dell’incertezza di un percorso nuovo. Non sempre lo faccio, ma quelle poche volte che sono riuscito a farlo sono state esperienze meravigliose.