Mi rendo cono che è abbastanza facile, non voglio dire scontato, raccontare e scrivere di tutte queste cose, di queste riflessioni. Infatti ammetto con tutto me stesso di quanto è difficile in me costruire fraternità che è segno di uguaglianza. Di quanto è difficile attorno a me, di quanto è difficile nel mondo che viviamo costruire fraternità che è segno di uguaglianza. Ritengo comunque continuamente necessario provare e riprovare a costruire fraternità. Lo scriviamo, lo narriamo, lo annunciamo, lo sperimentiamo nella vita. questa è l’unica possibilità che abbiamo per cambiare e salvare questo mondo. Non demordere in questa sfida della fraternità che si fa uguaglianza. Noi dobbiamo affermare come principio fondante, come elemento unico che questo fondamento della fraternità è l’unico percorso possibile per crescere nell’uguaglianza. La democrazia, la società, la religione cresce nella giustizia e nella pace nella misura in cui cresciamo come fratelli tra di noi. Noi tutti ci riconosciamo legati da un rapporto, da una relazione che è importante che venga definita e costruita come fraternità. Se diventiamo dei semplici io che sono tutti slegati tra loro non abbiamo nessuna necessità di affermare la fraternità e l’uguaglianza. Forse la diseguaglianza è naturale, l’uguaglianza che fa fraternità è da inventare. Ideale è l’uguaglianza, dato reale è cercare di costruire fraternità. Questo il mio e nostro impegno. E dobbiamo farlo di più oggi, quando la diseguaglianza sta di nuovo crescendo nel mondo. L’abbiamo chiamata crescita, merito, profitto ed oggi mi sembra che possiamo anche definirla ricchezza privata, l’abbiamo lasciata crescere indisturbata, perché abbiamo dimenticato il principio di fraternità.