Abbiamo, ho capito, che è importante vigilare sul cuore, perché è da lì che nascono tutte quelle emozioni che poi diventano parole e azioni. Abbiamo anche capito, ho meglio ho capito, che questa cura del mondo interiore è cosa fondamentale per saper discernere azioni e parole da mettere in atto nella relazione con gli altri. la domanda che mi sono fatto è: ma come posso avere cura del mio cuore, del mio mondo interiore, quali sono le azioni da mettere in atto per riuscire a vigiliare sul mio cuore e sul mio mondo interiore? Non ritengo questa domanda inutile, anzi la ritengo fondamentale. Non basta enunciare dei buoni principi, bisogna anche capire come mettere in atto i principi. Non basta dire voglio fare un orto. Bisogna anche provare. Non basta dire che cosa devo scegliere nella vita? bisogna anche dichiarare che qualcosa scelgo di fare e mi metto in cammino per quella strada. Questo mi sembra importante. Rimane comunque questa questione della cura del mondo interiore che ci permette di vigilare su quanto scegliamo e vogliamo vivere. i monaci del deserto al riguardo lasciavano alcune indicazioni. Eccole: si può imparare a custodire il cuore nella misura in cui proviamo a controllare tutti quei sentimenti che nascono dal cuore. Non possiamo impedire che nascano pensieri ed emozioni ma è importante saper gestire tutto quello che nasce dal cuore. Questi uomini del deserto parlano di eccessivo amor proprio, noi forse possiamo dire: troppa centratura su di sé, sul mio io. Su questa cosa dobbiamo vigilare con attenzione. La seconda questione è legata all’immaginazione: dice un autore spirituale al riguardo: «L’immaginazione conduce a farsi dei film interiori non sempre giusti né pacificanti» anche su questo dobbiamo vigilare. Che i pensieri vengano a turbarci o no fa parte delle cose che non dipendono da noi. Ma che restino in noi o no, questo invece è in nostro potere e dipende da noi. Saremo sempre teatro di sensazioni e di pensieri: la questione è “cosa ne faccio?”. «Davanti a un pensiero io ho diverse possibilità: acconsentirvi o no, alimentarlo o resistergli». Lo scopo finale è quello di raggiungere quello che i monaci del deserto chiamano: l’hesychía, stato caratterizzato da una pace, un silenzio e una profonda solitudine interiore.
Custodire il proprio cuore, è troppo importante e necessario. Quanto vivo con cuore?
Buongiorno
Sento che questo testo e le riflessioni che ne derivano, richiamino il passo del Vangelo in cui Gesù ammonisce i suoi discepoli nello stare attento non tanto a quello che entra nell’Uomo, ma da quello che esce dal Cuore dell’Uomo.
Grazie.