Dopo gli avvenimenti di questi giorni in cooperativa, dopo tutto quello che è successo in Italia, dopo che la guerra continua, qualcuno mi chiede perché. Perché tutto questo? Che senso ha tutto questo? Perché un ragazzo lascia un percorso a metà strada, perché una guerra? Perché tante ingiustizie? Perché la crisi del clima? E posso andare avanti con mille altri perché. Per una vita intera ho cercato di spiegare il senso di mille questioni. Lo cercavo prima io, per poi insegnarlo o forse anche solo regalarlo agli altri. Mi sembrava che la questione del senso e del non senso fosse la grande questione, la questione per eccellenza. E la mia grande preoccupazione era quella di dare una risposta a più cose possibili nella vita. Trovare un senso a tutto, un significato a tutto quanto succedeva. C’è una guerra ed è per questi motivi; c’è una sofferenza ed è per questi motivi; c’è una ingiustizia ed è per questi motivi. Ma negli anni ho compreso ed ho capito che non tutto ha un senso. Ho provato con la bibbia, a cercare in essa il senso a tutto, ma anche la bibbia si scontra con il non senso, lo narra e lo supera nella speranza, ma non sempre lo spiega. Ho cercato nella psicologia il senso delle cose, ma anche questa non arriva al senso di tutto e troppe volte ha la pretesa di spiegare tutto. E così ho provato in tante direzioni a cercare il senso. Quasi che dovessi per forza trasformare un non senso in qualcosa di evidente, di chiaro. Ma un mistero rimane sempre aperto. Oggi dopo tanto cercare ragiono in modo diverso. Tutta la vita non è in grado intercettare il senso di tutto, anzi essa si scontra contro il reale che non ha senso. E allora che cosa fare? Rassegnarmi? no di certo. Continuo a cercare il senso delle cose che non capisco, ma non lo faccio diventare l’unico obbiettivo, l’unico problema. Io non voglio discutere del non senso, io voglio discutere con il non senso. Io non voglio discutere su Dio, ma con Dio. Io non voglio discutere del male, ma con il male. Lo voglio affrontare, voglio aprire un contenzioso con tutto ciò che non ha senso. E per fare questo che cosa faccio? Trasformo il mio cercare un senso non solo in riflessione, ma in un grido. Diventa un appello, un grido rivolto direttamente al non senso. Ho bisogno di gridare al non senso della vita: parlami. Un parlami che è un appello e un grido, non una spiegazione, ma più una preghiera.
Grazie sempre delle tue riflessioni don Sandro, che in ogni caso, danno e fanno acquisire maggior senso e sapore alla mia giornata e penso anche a tutti coloro che condividono con te la parola quotidiana .buona domenica
Cercare sempre un senso che spieghi il perché di situazioni porta a nulla. Cercare è bene, pretendere di trovare sempre una risposta no. E se la risposta fossimo noi? I nostri stessi pensieri, i nostri atteggiamenti, i nostri comportamenti possono essere la risposta a un cambiamento quando ci interroga e non ci piace. Chiedere nella preghiera è la via che possiamo percorrere.