Le riflessioni di questi giorni mi portano in qualche modo a cercare di declinare un io dentro un noi, o un io che vive di un noi, dove il noi non soffoca l’io. La comunità vive di questi dinamismi che non sono facili da tenere insieme, anzi il più delle volte fanno fatica a trovare armonia. Parto quasi da un principio, da un assioma, che non è un dogma, ma che è fondamento di tanti ulteriori pensieri azioni. Il fondamento è questo: inventare forme nuove di comunità e di libertà dove tutti gli uomini possono arrivare alla valorizzazione massima della propria vita. in queste nuove forme di comunità il noi vive, ma senza il bisogno di un io che diventa il monopolio di tutto e di tutti. Cercare invece un noi che rispetta e valorizza ogni storia, la storia di ciascuno. Questo è il principio e il fondamento del mio ragionamento su io e noi. Con troppa facilità un io carismatico e autorevole ha impedito la valorizzazione dei singoli io che fanno armonia tra loro. Tutto era fatto quasi sempre in buona fede, ma tutto alla fine era segnato da una condizione di dedizione talmente forte a un’idea da impedire lo sviluppo dei singoli io, e alla fine l’io o se ne andava o rimaneva come imbrigliato dentro una comunità che non era più la bellezza che valorizzava i singoli io e li metteva in armonia tra loro. Questo era il modo con cui si pensava di salvaguardare la comunità: tutti dediti alla comunità e la comunità non poteva che viaggiare benissimo. In realtà in molti casi è successo il contrario. Tutti questi io in qualche modo soffocati alla fine non hanno prodotto una comunità, ma la fuga dalla comunità. Oggi succede il contrario: il tentativo d valorizzare al massimo grado l’io slegato da ogni legame e da ogni comunità. È l’eccesso opposto. La sfida per il domani è proprio questa: inventare comunità dove io e noi stanno in perfetta armonia, senza un eccesso di noi e senza un eccesso di io.
Bellissima riflessione da vivere, o quanto meno provarci.
Grazie mille 🙏🏼