E se la preghiera fosse semplicemente un cercare? Un cercare Dio, un cercare un essere che sta oltre, un cercare un qualcosa che trascende la nostra vita. ho provato ad immaginare anche questo nella mia vita inesperta di preghiera. Un cercatore di infinito e di tutto quanto ha il gusto dell’umano. Un cercare in alto, nel cielo, ma per portare tutto nel cuore, nella vita quotidiana. Un cercatore di perle preziose che usa come strumento la preghiera. Anzi a volte mi rendo conto che la preghiera non è uno strumento, ma è la perla preziosa che devo saper tenere stretta nel cuore per arrivare a trovare l’amato del mio cuore. Quante cose metto nel mio cuore che non sono l’amato del mio cuore e che mi fanno perdere l’orientamento della vita. Cercare la perla preziosa, riporla nel cuore e poi custodirla, amarla e viverla nel quotidiano. Cercare per non smarrire la strada, per non rimanere senza orientamento. Cercare la stella polare, ma non con una applicazione del cellulare, ma con la preghiera del cuore. Sento che posso definire la preghiera come una ricerca interiore. Anche in questo caso la definizione di preghiera come ricerca non è l’unica possibile, è una delle tante che lascia spazio ad infinite altre esperienza. Per cercare devo comunicare, devo parlare con l’infinito che sta nel mio cuore, devo ascoltare, parlare, dialogare, tacere. La preghiera che cerca la perla preziosa è fatta di tutti questi movimenti: dall’ascoltare, al dialogare, fino al silenzio. A volte mi succede che cerco in silenzio, altre volte ho bisogno di parlare io, oppure solo di ascoltare. Non esiste la preghiera che ripete sempre le stesse cose, esiste la preghiera che il cuore sa scegliere momento dopo momento. Non si tratta di scegliere a secondo delle emozioni o della libertà del momento, si tratta invece di lasciare un attimo di silenzio, ascoltare il cuore e capire che cosa dice il cuore quando dichiaro di voler cercare Dio, la perla preziosa del mio cuore. Preparata in questo modo la preghiera sa dove muoversi se è ricerca silenziosa, se è dialogo, se è ascolto. Quando mi preparo e seguo i moti del cuore interiore allora so bene come indirizzare la mia preghiera che è ricerca. Quando non mi preparo allora tutto è distratto e non seguo più il mio cuore interiore, ma l’emozione del momento, ma così non cerco più l’amato del mio cuore, ma altro che non è perla preziosa.