cammini in fuga

di | 28 Ottobre 2023

A volte non si cammina verso una meta.. si scappa da un luogo. Oggi penso a tutti quelli che sono intrappolati dentro a Gaza e non possono fuggire da nessuna parte e le bombe cadono da ogni parte. 100 jet dal cielo, carri armati da terra, bombe dal mare. ma dove fuggire? A volte non si fugge soltanto per cercare un rifugio sicuro, si fugge per paura. E così è successo ad Elia profeta. Aveva parlato a nome del Dio di Israele, aveva parlato in maniera così chiara al re e alla regina che ad un certo punto aveva dovuto fuggire perché lo cercavano per ucciderlo. Elia fugge per paura, fugge nel deserto, cammina vero il monte di Dio, il Carmelo. Ad un certo, punto dentro questo fuggire per paura , nel deserto, stanco e senza più sogni e speranze, Elia si mette sotto una ginestra e pronuncia queste parole: “Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri”. Si coricò e si addormentò sotto la ginestra» Anche io nel mio cammino fuggo via e cerco una mia ginestra presso cui ripararmi, anche io cerco il mio Dio e grido la mia angoscia e la mia paura. Mi fermo, mi sento cammino in fuga, mi sento cammino senza riparo. E grido con queste parole della grande Alda Merini:

Abbi pietà di me che sto lontana

che tremo del tuo futile abbandono, tienimi come terra che pur piana dia nella pace il suo perdono

od anche come aperta meridiana

che dia suono dell’ora e dia frastuono,

abbi pietà di me miseramente poichè ti amo tanto dolcemente.

Si mio Signore ti amo tanto dolcemente e mi fermo nel mio cammino e aspetto il tuo conforto

Un pensiero su “cammini in fuga

  1. Sabrina

    É facile identificarsi a questo momento di sconforto del profeta Elia, ma non é andandosene che risolveremo i nostri problemi e quelli del mondo, cercare riparo a volte é l’unica soluzione, chiedere aiuto, ma sapere che noi siamo sotto questo sole di metà autunno e tanti bambini sono sotto le nubi di polvere, fumo e sangue non dà pace. Cosa fare oltre pregare? Cosa dire ai nostri figli che ci chiederanno perché non avete fermato quella carneficina? Siamo come i nostri padri, colpevoli dell’ingiustizia del mondo? Vorrei essere parte del cambiamento ma non per il futuro ma nel presente. Come unirsi per manifestare contro le decisioni dall’alto che non danno scampo? Vorrei essere sotto lo stesso cielo e prendere per mano quei bambini come se fossero i miei e confortarli, prenderne cura, portarli al riparo…invece siamo inermi davanti ad un video o una tastiera…e loro muoiono sotto gli occhi dei loro genitori, se ancora ne hanno.

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