Non mi è solo simpatico, mi commuove dal punto di vista umano. Sto parlando di Cesare Prandelli, allenatore fino a ieri della Fiorentina. La cosa strabiliante è che si è dimesso lui, non lo ha licenziato la società. E così ha perso anche un po’ di soldi. Aveva fatto così anche quando era allenatore della Roma. Si era licenziato per stare accanto alla moglie malata. Bel tipo questo Prandelli che sa mettere in fila le cose al modo giusto. Prima la cura di sé e degli altri, poi il successo. Non è da tutti di questi tempi. Una cosa mi ha colpito della lettera che ha pubblicato per motivare le sue dimissioni. Ecco due righe di quella lettera: «In questi mesi è cresciuta un’ombra dentro di me che ha cambiato il mio modo di vedere le cose. Sono venuto per dare il cento per cento, ma quando ho capito che non poteva essere così ho fatto un passo indietro». Ci vuole del coraggio per dichiarare pubblicamente queste cose, ci vuole del coraggio per dire che nella vita si può fare un passo indietro. In genere vogliamo essere vincenti ad ogni costo. Sto pensando ad un ragazzo che ho accompagnato ieri per un tratto di strada. Mi dice che andrà a dormire, non perché è stanco, ma perché ha come un’ombra dentro il cuore che lo affatica. Quando l’ombra ci prende la vita, quando dobbiamo dichiarare che si è fatto fallimento è durissima. Ma è segno di enorme sapienza la capacità di riconoscere il buio della vita, il fallimento di un pezzo di vita. Ed invece ci ostiniamo a dichiarare che va tutto bene e nei nostri racconti facciamo in modo che degli eroi che abbiamo conosciuto andiamo a nascondere il lato buio e mettiamo in evidenza le grandi gesta. Dobbiamo tenere alto il nome, le cose fatte, dobbiamo non cedere alla tentazione di dichiarare che qualcosa non ha funzionato, e non si può dire pubblicamente che in mezzo a tanto bene fatto c’è anche del buio. Una persona in questi giorni mi ha chiesto come facciamo ad andare avanti nella nostra cooperativa. Ho risposto così: ci proviamo ogni giorno e se dovesse fallire questa impresa piccola ma bellissima ne sarei grandemente dispiaciuto, ma l’accettazione di un fallimento è ben più saggio che ostinarsi nel tentativo di andare avanti ad ogni costo. Grande Prandelli che ha riconosciuto la sua fatica e ha fatto un passo indietro. Grande quel ragazzo che ha dichiarato tutto il buio che ha dentro e la fatica a gestirlo. Grande ogni uomo che conosce il limite e si ferma e poi riparte proprio da quel limite. Mi hai commosso Cesare Prandelli, perché oggi dire che mi fermo è per molti versi da stolti, invece tu sei stato un grande uomo. Non sempre dare il 100 per 100 è saggio, ogni tanto è saggio fermarsi e riconoscere il proprio fallimento.