Mille e una cosa da fare e alla fine il meccanismo interiore, quello che sorregge il mio cuore si inceppa. So come sono fatto e so che se non dedico tempo alla mia vita interiore tutto salta per aria. Non ci capisco più niente. E così oggi sono andato in tilt. Niente di particolare, ma non mi sento a casa con il cuore, è come una bellezza confusa il mio cuore in questa giornata. Forse lo potrei raccontare anche in un altro modo. È come di quei ragazzi adolescenti che non hanno casa e che vagano qua e la per la città senza sapere bene che cosa cercano, o meglio, sanno bene che cosa cercano, ma, o non lo trovano, oppure non hanno voglia di cercare. E così vagano e vagando alla fine non ci capiscono più niente. Io sono così: vago e non ci capisco più niente. Ho bisogno della mia casa interiore, ho bisogno del mio spazio interiore. Ma in questi giorni è così difficile. Fare casa è parola magica, fare casa è bellezza, ma quanto è difficile ai nostri giorni fare casa. Rimaniamo con la nostalgia di questa parola e qui ci fermiamo, almeno io sono fatto su così: con tante nostalgie e poca casa, con tante rincorse e poco stare in me e nel mio mondo. Mi fermo qui perché sono stanco e poi oggi si parte presto per la val di non. Bellezza di fare casa, bellezza confusa, bellezza di una nostalgia di casa che non riesco a mettere insieme in maniera stabile.
Forse la mia melanconia eterna è dovuta alla mancanza di …”bellezza di una nostalgia di casa che non riesco
a mettere insieme in maniera stabile”