alberi

di | 9 Gennaio 2024

Un giorno al creatore venne in mente di creare noi, gli alberi. Devo dire che ha fatto un bel lavoro, ha messo insieme germogli che sono nati dalla terra e poi semi e poi erbe di ogni tipo e noi alberi da frutto e non solo. Il creatore ci ha suddivisi per bene: per ogni specie. Alberi di ogni specie. Dicono che noi abbiamo in mano il futuro del creato. Più veniamo piantati, più respingiamo anidride carbonica e più puliamo l’aria. Visto che  tratta di piantare milioni o forse miliardi di piante meglio cominciare subito. Io sono pronto. Tocca a voi umani prendere la storica decisioni: più alberi e meno cemento. Sono uno con i piedi ben piantati per terra, che poi sono le mie radici, ma ho la testa in cielo, tra le nuvole, che poi sono i miei rami. Se rimango ben ancorato a terra non scivolo mia verso il basso e non faccio scivolare valanghe e terra a fondo valle. Ma se rimango con i rami rivolti al cielo ne prendo tutta la luce e allora vivo e germoglio e faccio fiori e poi i frutti. Sono l’amico delle api. Se fiorisco nel tempo giusto le api vengono e si prendono polline e nettare che io dono tranquillo e con gioia. L’ape poi parte in volo e lascia cadere polline che diventerà seme e poi pianta e poi frutto. È tutto un circolo, una vita che nasce che si dona che ritorna dal principio. Io, l’albero sono vita donata. Sono ombra per il pellegrino, vento leggero per quando fa troppo caldo, riparo per gli uccelli che ci costruiscono i loro nidi. E rami allegri per scoiattoli che saltano qua e là. Sono vita donata. Se tagliato divento legna che scalda nel camino, oppure ruota per il carro, tavolo per mangiare in famiglia, o strumento musicale oppure scafo per la barca che trasporta migranti per il mare. Posso diventare anche vento gagliardo oppure tempesta nel bosco. Ma se mi trattate bene non faccio mai male a nessuno. Sono l’albero vivo e dono la vita. il gatto faraone ogni tanto mi si arrampica sopra e si appisola su uno dei mei rami. E io lo accolgo volentieri. Un giorno sono diventato mangiatoia e ho accolto un bambino di nome Gesù, poi un giorno sono diventato croce e ho accolto quel bambino Gesù che intanto era diventato grande. E accolgo tutte le croce degli uomini , io l’albero sono accoglienza e dono, fino alla fine, fino all’ultimo taglio.

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