In genere vado a letto tardi e stanco. Mi alzo che, se ho voglia, riesco a vedere l’alba, ma sono così assonnato che non ne ho proprio tanta voglia. E fino al terzo caffè non riesco a mettere insieme le idee. Eppure dopo le riflessioni di questi giorni attendo l’alba del lunedì’ per vedere se il mio amico arriva o no. Attendo un’alba nuova; chiamo questa alba nuova, alba solidale, alba della solidarietà. Perché alba solidale? credo che questa idea della solidarietà deve rinascere ogni giorno, come un giorno nuovo e noi dobbiamo imparare ad intravvedere questo giorno nuovo nell’alba solidale che nasce ogni giorno. Isaia il profeta in un suo passaggio famoso scrive: “«Oracolo su Duma. Mi gridano da Seir: “Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte?”. La sentinella risponde: “Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!”» (Is 21,11-12). Quanto resta della notte che stiamo vivendo? Se accogliamo l’alba della solidarietà la notte passa velocemente. Passa per il malato, per il povero in strada, per la famiglia che sta a casa e che aspetta il figlio, passa per chi la mattina parte per il lavoro. passa la notte della paura e dell’incertezza e arriva il giorno nuovo carico di luce, perché carico di solidarietà. Nel testo di Isaia è citata una sentinella che veglia di notte. Essa, scrutando l’orizzonte, sta lì per rassicurare gli abitanti della città. Sta lì la sentinella sulle mura della città e scruta se vede arrivare l’alba della solidarietà. La sentinella sta lì e scruta se intravede dei cammini e dei passi nuovi che non sono solo quelli della guerra e della paura, ma quelli della pace, della solidarietà, della giustizia. Io mi alzo ogni mattina e scruto l’orizzonte per intravedere un mondo nuovo. Mentre all’alba celebro la messa, scruto simbolicamente l’orizzonte della mia vita, del mondo e degli uomini e delle donne e spero di trovare un’alba di solidarietà. La parola e il pane della messa non mi rimandano la certezza che ci sarà ogni giorno questa alba di solidarietà; invece parola e pane mi danno forza nelle gambe, nelle mani, nel cuore e nella mente per essere io una piccola alba di solidarietà.
Bello poter pensare di essere delle piccole albe di solidarietà, degli astri, luce e sale non per sé stessi ma per gli altri, ogni altro, per questo nostro mondo…per dal Gloria a Lui che, nel giorno del nostro Battesimo, così come in ogni giorno che sa di rinascita, effuse ed effonde la Sua Luce, la Sua Pace e tutto il Suo Amore.