al centro la persona

di | 2 Ottobre 2024

Chiudo queste brevi riflessioni su questa questione sicurezza con due annotazioni. La prima:  non avevo fatto caso che per tutti questi reati c’è anche un aggravante: l’aggravante per i reati commessi dentro o vicino a stazioni ferroviarie e della metropolitana o sui treni, introdotta presumibilmente per colpire i borseggiatori, varrebbe anche per chi insulta il suo vicino di casa in metropolitana invece che per strada. Mi domando una cosa: ma se lo stesso reato viene commesso in piazza del duomo a Milano ha un valore minore e quindi richiede una pena minore, mentre se è commesso in una stazione ha un valore più grande e quindi ha anche una pena più grande? Stranezza di un modo di pensare la sicurezza. Ma c’è un secondo discorso che a me sembra più impegnativo e che merita sicuramente una riflessione. Queste norme mettono al  centro la persona o il reato?  Queste norme mi fanno pensare ad un debole che deve in ogni caso piegarsi al più forte, a chi ha in mano il potere. Se queste norme verranno approvate in maniera definitiva non faranno altro che produrre ulteriore violenza, umiliazione, sofferenza e scarto sociale e di conseguenza alla fine meno sicurezza. Queste norme non fanno altro che respingere quello che è il cuore della nostra costituzione che mette al centro non la norma, ma la persona. Questo mi sembra il vero tema su cui dobbiamo discutere e dire la nostra: al centro di una norma non sta l’economia, la sicurezza, la produttività ad ogni costo, ma la persona umana nella sua sacralità che costruisce con tutti il bene comune che è di tutti e non di qualche privilegiato

Un pensiero su “al centro la persona

  1. Claudia Curti

    Grazie! A me queste norme fanno pensare ad uno stato debole di valori che punisce col bastone e molto di più chi sbaglia, perché in effetti non sa o non vuole cercare altre soluzioni. Invochiamo lo Spirito perché illumini chi decide e faccia scorgere altre possibili strade da percorrere.

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