Il mondo lo sappiamo bene ha creato poveri su poveri e continua a farlo. Noi intanto sogniamo città più ricche, città più efficienti, più sicure, più a misura di intelligenza artificiale e non di umanità. Ma questo fatto che l’umanità da sempre ha conosciuto miseria e povertà è qualcosa di strutturale alla società stessa? Non so rispondere, non sono ne storico, ne economista, ne sociologo o altro simile. Comunque se guardo questi ultimi tempi non posso non riconoscere che la povertà e l’ingiustizia che accompagna la povertà sta come dilagando. Nella parola sacra profeti hanno sempre denunciato povertà e ingiustizia. La chiesa se vuole guardare con occhio profetico a questo mondo, cioè se vuole guardare al suo futuro con speranza deve in qualche modo ripensare la sua modalità di sostenere i poveri e di denunciare le ingiustizie provocate da tutte le storture sociali del nostro tempo. E cosa c’entra agape-amore di donazione con tutto questo? Forse si può uscire da ogni forma di povertà se si impara ad amare la povertà, se si condivide un pezzo della nostra vita con chi è povero. come hanno fatto questi due amici che vedete nella foto, don Ciotti e don Roberto. Agape è amore di donazione, e la donazione è quello sguardo di tenerezza e di misericordia che mi permette di stare la dove stanno i poveri e non i ricchi. Dove c’è povertà e ingiustizia se imparo a guardare con lo sguardo di agape vedo una grazia, vedo un modo di intervenire, vedo una storia tutta nuova da inventare a favore e con i poveri. E’ stato così al tempo di Francesco. Ha cambiato vita, si è messo dalla parte dei poveri, con i poveri, lui stesso povero e ha chiesto alla chiesa di poter iniziare l’avventura della fraternità. E’ stato così con don Bosco che a Torino cercava i ragazzi che non avevamo famiglia, lavoro e scuola e lui ha regalato tutto questo. Che cosa dobbiamo inventare oggi di nuovo come chiesa per stare con i poveri e gridare contro le ingiustizie? Io non sono l’inventore di niente. E non sono fondatore di niente. Anzi me sto più o meno tranquillamente in un angolo. Però mi sono accorto di una cosa: che basta rimanerci con i poveri e le cose nascono poco alla volta. Non ho inventato niente di nuovo, non ho detto niente di originale, infatti questa cosa dello stare con i poveri nella chiesa lo si dice di frequente. Agape non è solo azione. E’ anche grazia e la grazia oggi mi chiede di stare con i poveri. lasciatemelo fare, senza troppe storie.