martedì 19 maggio

Giovanhome2ni 17,1-11

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.  Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

Commento

Questa preghiera del Figlio Gesù a Dio suo Padre è una cosa unica nel vangelo, sia in quello di Giovanni che negli altri evangelisti. Esso rivela  il dono supremo di comunione divina fatto all’umanità. Il cuore di questa preghiera, ma di tutto il capitolo 17, sta in questa glorificazione reciproca tra Padre e Figlio. La parola glorificazione  in Giovanni sta ad indicare il principio e il segreto dell’amore. La cosa interessante di questa glorificazione reciproca tra Padre e Figlio è che alla fine coinvolge in maniera piena l’umanità intera, come a dire che è anche dell’uomo andare alla ricerca di questo principio e sorgente dell’amore.  la pienezza della vita, la vita eterna, è definita come conoscenza reciproca, assoluta intimità, incontro pieno. A tale “conoscenza” l’umanità viene chiamata, e in essa viene fatta entrare, nell’intimo segreto dell’Amore di Dio, quello che il Cristo è venuto a rivelare e a donare: un Dio che non è eterna solitudine, ma eterna comunione del Padre e del Figlio nello Spirito d’Amore. La fede possiamo dire che qui è descritta come il dono e la possibilità di un vedere quello che umanamente non si può vedere, e che peraltro è assolutamente reale, è la realtà profonda di tutto! È la realtà di Dio e del suo amore. Noi per grazia possiamo conoscere e abitare in questo gloria di Dio, in questa reciproca relazione d’amore. Posso solo dire: che dono meraviglioso!!!

Preghiamo

Preghiamo per chi si sente solo

 

 

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