giovedì 5 settembre

di | 4 Settembre 2024

Rom 7, 20-25

20 Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. 21 Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. 22 Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, 23 ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. 24 Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? 25 Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato.

Commento

Paolo insiste. Chiamati ad essere santi per grazia, abbiamo davanti a noi e in noi una persona da imitare, il Signore Gesù. questa è la strada che il discepolo deve seguire per arrivare alla santità della vita, dove per santità non si intende la perfezione della vita, ma la capacità di vivere di Cristo Gesù. siamo chiamati ad imitare Gesù nella sua tenerezza, nella sua dedizione al prossimo, nella sua capacità di perdono e di misericordia. È chiaro che tutto questo è sempre come messo in discussione da tutto quello che nell’animo umano si contrappone all’imitazione di Gesù. Paolo sottolinea come è facile scegliere la via del male, della violenza, cosa che non mi permette di imitare il Signore Gesù. Sembra quasi che Paolo dichiari che proprio in lui si trovano tutti quei sentimenti negativi che aggrovigliano l’animo umano e che alla fine si esprimono con ogni forma di violenza. Paolo dice: me infelice chi mi libererà da questo corpo votato alla morte. Dicendo questo Paolo si fa solidale con tutta quella parte di umanità che opera il male, ma subito dopo aggiunge che si sente liberato da questo groviglio di sentimenti grazie a Gesù Cristo salvatore e quindi anche lui può camminare sulla via della santità.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i nostri ragazzi

2 pensieri su “giovedì 5 settembre

  1. sr Alida Pirola

    Essere santi è un divenire, un cammino che dura tutta la vita, la capacità di vivere intensamente con il Signore, tenere i cuore e lo sguardo su Lui, sentire il suo su noi per vincere il male e aorgerci della grazia che cammina con noi… Possiamo così trasmettere ai nostri ragazzi, per i quali preghiamo.

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  2. Elena

    Senza il Signore non arriviamo a molto, mi pare questo il pensiero costante di Paolo. Ci sia data la fede dell’appartenere al Signore e che la nostra vita possa risplendere un po’ della Sua luce bella! Una preghiera per i nostri ragazzi.

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